"Cerco di interpretare il dolore profondo di migliaia di persone, braidesi che conosco e gente di tutta Italia che magari non conosco, comunicando la scomparsa dell'amico Azio Citi".
Affidata alle parole dell’ex sindaca braidese Bruna Sibille, ha iniziato a circolare nella serata di ieri suscitando cordoglio in tanti amici la notizia della scomparsa del 74enne attore e artista che un ruolo di primo piano ebbe al fianco dell’amico e coetaneo Carlin Petrini – anche lui classe 1949, e con loro Giovanni Ravinale –, tra i protagonisti del movimento giovanile dal quale in anni successivi sarebbe nata la Libera e Benemerita Associazione Amici del Barolo, poi divenuta Arci Gola e solo più tardi costituita come associazione internazionale con l’odierna denominazione di Slow Food.
Prima però ci furono la nascita del Circolo "Leonardo Cocito", le pubblicazioni del periodico "In campo rosso" e soprattutto le trasmissioni della emittente libera Radio Bra Onde Rosse – dal luglio 1975 al febbraio 1978 –, tutti momenti che videro Citi tra i suoi protagonisti in una Bra i cui fermenti e la capacità di andare controcorrente sapevano richiamare nella sonnacchiosa provincia cuneese artisti e intellettuali come Dario Fo e Franca Rame, Francesco Guccini e Roberto Benigni, pronti a battersi al fianco di Petrini e Citi per consentire alla radio di riprendere le trasmissioni dopo l’ennesimo sequestro.
"Come si può riassumere in poche parole una vita intensa trascorsa in buona parte con lui e con tantissimi altri, vivendo momenti meravigliosi e momenti tristi? – si chiede Sibille -. Non è possibile, un ricordo frutto di riflessione ci sarà nei prossimi giorni e lo faranno altri meglio di me. Qui mi limito a una considerazione non semplice: egli che ha avuto in dote dalla sorte una difficoltà enorme come quella che ha accompagnato la sua vita, ha saputo nonostante tutto, con una enorme forza di carattere, trasformare questa difficoltà in mille gioie donate a tutti noi. Con una sensibilità che si è a mano a mano trasformata in autentica produzione artistica".
"Sei stato cantastorie – lo ricorda nel frattempo il Club Tenco –, co-fondatore di SlowFood, miglior amico del Carlìn e grande amico del Club. In questi giorni quante foto non ufficiali e non autorizzate ci passeranno sotto gli occhi… . Quelle delle serate, e nottate, che animavi ai 'dopo Tenco' e nell''Infermeria del Tenco’, con te che canti e ridi a fianco dei più grandi artisti della musica italiana che in quel momento erano soltanto buoni amici con una gran voglia di bere e mangiare - bene! - in compagnia. Azio Citi e Carlo Petrini, il piccolo e l’alto, quasi 40 anni dall’inizio della vostra 'lenta' rivoluzione. Vi prendevano per matti quando andavate in giro a dire: 'Il modo in cui mangiamo sta distruggendo il nostro pianeta… ma fortunatamente c’è chi resiste! Vogliamo salvare il mondo praticando il piacere. Un lento e prolungato godimento…'. E noi da sempre in quella rivoluzione crediamo".
[Con Carlin Petrini in uno scatto pubblicato dal portale di Slow Food]