Secondo gli esperti del settore, il mercato immobiliare sarà caratterizzato nel 2023 da una notevole dose di incertezza. L’attuale situazione geopolitica, la crisi energetica che stiamo attraversando e le fluttuazioni dei livelli d’inflazione creano grosse incognite sulle prospettive per il settore. L’elemento che più influenzerà l’andamento delle compravendite immobiliari è con ogni probabilità la crescita dei tassi d’interesse sui mutui. Sebbene durante il 2022 questo fattore non abbia contribuito a un rallentamento del mercato, un ulteriore incremento potrebbe portare a una diminuzione delle transazioni nell’anno in corso. A conferma di questa situazione, Nomisma ha rivisto le previsioni riguardanti l’erogazione di mutui per il 2023. Un anno fa l’istituto aveva infatti previsto che nel 2023 sarebbero stati concessi mutui per 54,2 miliardi di euro, per poi correggere la cifra a 44,4 miliardi a fine 2022. Il panorama ora illustrato fa quindi presagire un probabile rallentamento del mercato immobiliare nel 2023, sebbene non si tema una vera e propria crisi. Per chi è in possesso di una seconda casa, al momento metterla a reddito potrebbe quindi essere un’opzione interessante rispetto alla decisione di vendere.
Buone prospettive per gli affitti brevi
Per chi ha a disposizione una casa o un appartamento in una zona ad alta vocazione turistica, gli affitti brevi sono un’opzione che presenta diversi vantaggi. Si tratta infatti di un settore in ripresa rapida, che dopo lo stop della pandemia ha visto un incremento che, in alcune aree, ha già superato le cifre del 2019. Una tendenza relativamente nuova è quella degli affitti brevi per periodi di tempo medio-lunghi, cioè dai 30 giorni in su. Questa tipologia di soggiorni ha visto una crescita del 30% tra il 2021 e il 2022, e il trend non accenna ad arrestarsi. Il fenomeno dipende in parte dalla diffusione dello smart working, che permette di lavorare con base in un paese differente per periodi più o meno brevi. Attirare questo tipo di ospiti offre una maggiore stabilità rispetto ai classici turisti del fine settimana, senza lo svantaggio delle difficoltà nel liberare l’immobile tipiche dei tradizionali affitti a lungo termine. Un’agenzia di gestione case vacanza, come CFR che opera sul Lago di Como, può aiutare il proprietario di un immobile sfitto a puntare proprio su chi cerca un alloggio per lavorare in smart working per qualche mese. Ciò significa sia fornire dotazioni e servizi più completi, sia indirizzare la promozione dell’affitto breve proprio a questa categoria di persone. Una combinazione di affitti a breve e a medio-lungo termine è in molti casi la soluzione più conveniente per i proprietari, che sono così in grado di massimizzare i tempi in cui l’immobile è occupato.
Optare per un contratto di locazione
Se l’immobile che si ha a disposizione non si presta agli affitti brevi, optare per un normale contratto di locazione a lungo termine è un’altra soluzione sempre valida per mettere a reddito una seconda casa. Esistono, come accennato, alcuni svantaggi relativi alle maggiori difficoltà nel liberare la casa in tempi brevi, ad esempio se si decide di venderla o di metterla a disposizione di un figlio. Affittare è comunque un modo per ottenere rendita passiva e per evitare le ingenti spese che il possesso di un immobile vuoto comporta. A seconda delle proprie priorità, si può procedere in modo autonomo oppure anche in questo caso affidarsi a un’agenzia specializzata. Prima di firmare un contratto di locazione è bene controllare con cura le referenze del possibile inquilino, così da evitare per quanto possibile brutte sorprese. Affidarsi al passaparola, affittando a qualcuno che ci viene raccomandato da amici o familiari, è un altro modo per tutelare la propria seconda casa.