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Attualità | 10 maggio 2023, 12:29

Costanzo Fissore, trent'anni al servizio del Comune di Bra: "La sfida più grande? Quella del Covid" [INTERVISTA]

Il Consiglio comunale di lunedì 8 maggio si è aperto con il saluto e il ringraziamento di Giunta e consiglieri al vicesegretario generale, prossimo alla pensione. Lo abbiamo intervistato per farci raccontare la sua lunga attività

Costanzo Fissore: per lui il ringraziamento dell'Amministrazione braidese

Costanzo Fissore: per lui il ringraziamento dell'Amministrazione braidese

L’ultimo Consiglio comunale di Bra, tenutosi lo scorso lunedì 8 maggio, si è aperto con il saluto e il ringraziamento della Giunta comunale, cui si sono uniti molti componenti dell’assemblea, al vicesegretario generale Costanzo Fissore, che dopo 30 anni di servizio al Comune di Bra si avvia alla pensione. Lo abbiamo intervistato per farci raccontare la sua lunga attività, il suo rapporto con le diverse Amministrazioni, i cambiamenti a cui ha assistito.


Qual è stato il suo percorso e di cosa si è occupato in particolare come vicesegretario?
Mi sono occupato principalmente del lato giuridico amministrativo. Dopo 5 anni di attività per il Comune di Alba, attraverso un concorso ho proseguito in quello di Bra. All’inizio ho lavorato sotto la guida del precedente vicesegretario, Roberto Possolo. Quando quest’ultimo è andato in pensione nel 2009, ho preso il suo posto, che ho mantenuto per i successivi quattordici anni.
Il vicesegretario è il sostituto del segretario generale, funzionario di emanazione statale. Di fatto, in tutti i Comuni è il massimo dirigente amministrativo. Il mio compito è stato prima di tutto la gestione del personale, che a Bra consta di oltre 200 dipendenti. Ma anche il coordinamento degli uffici della segreteria della Giunta e del Consiglio, l’organizzazione del palazzo comunale e tutti i servizi demografici. Da qualche anno, infine, mi è stata assegnata anche la dirigenza del servizio di protezione civile.

In tutti questi anni, qual è stata dunque la più grande sfida affrontata?
Sicuramente i due anni del Covid. All’improvviso, siamo stati costretti a trovare un nuovo modo di lavorare, di erogare i servizi e accogliere il pubblico. Ci siamo riusciti grazie alla digitalizzazione già in corso da alcuni anni e alla capacità dei dipendenti di svolgere le proprie mansioni da remoto. Ma è stato complicato far funzionare la macchina amministrativa comunale.

Nei suoi 30 anni di attività, ha visto susseguirsi diverse Amministrazioni. Come si è rapportato con queste?
Mi sono sempre trovato bene: per me non è mai cambiato molto e con nessuna Amministrazione ho riscontrato ostacoli. Con tutte quelle delle città medio-piccole, è quasi impossibile non intraprendere un rapporto umano che diventa quasi d’amicizia. Allo stesso tempo, è però sempre opportuno tenere bene in mente l’obiettivo: fare l’interesse del Comune, che deve essere reciproco e al di là degli interessi personali. Il nostro motto è trovare sempre una strada per raggiungere gli scopi prefissati:

Quali sono stati dunque i principali cambiamenti a cui ha assistito in questo lungo periodo?
Negli anni ’90, quando ho iniziato, quasi non esistevano i computer né tantomeno Internet. Tutto veniva fatto a mano: oggi ci si chiede come sia stato possibile. Il panorama attuale ha portato a una riduzione del personale, ma anche a un aumento degli adempimenti richiesti. In questo lasso di tempo, è cambiata anche la società: si ha molta più consapevolezza dei propri diritti e funzioni. Questo è un’arma a doppio taglio: da una parte, si è meno soggetti a svantaggi, ma spesso la sovrabbondanza di informazioni sfocia nella disinformazione, nelle "fake news".

Luca Sottimano

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