Il Centro potrebbe diventare il nuovo protagonista della politica italiana dopo la sbornia populista e demagogica di questi ultimi anni? Il nuovo PD che guarda a sinistra apre spazi ai moderati e riformisti? Il terzo polo, diviso da personalismi sempre più aspri, può essere la sola proposta in campo? Se ne parlerà mercoledì 5 luglio alle ore 21 a Cuneo in via Roma 56 dove verrà presentato il libro "Il Centro. Dopo il populismo" scritto da Giorgio Merlo ed edito da Marcincus Press.
Oltre all’autore del libro, Giorgio Merlo, giornalista Rai e parlamentare per quattro legislature, interverranno il giornalista Giorgio Aimetti, la firma di Targato Cn Giampaolo Testa, l’ex parlamentare Giovenale Gerbaudo, l’assessore del Comune di Cuneo Alessandro Spedale, il consigliere comunale e capogruppo di Crescere insieme Luca Paschiero e il coordinatore di Monviso in Movimento Pierpaolo Varrone. La serata è organizzata da Monviso in Movimento e dalle liste civiche Crescere Insieme e Cuneo Solidale Democratica.
“Il centro – afferma l’autore del libro – è una categoria che è sinonimo di cultura politica, di mediazione, di efficacia nell’azione di governo, di autorevolezza della classe dirigente, che però non si può ridurre a giocare un ruolo meramente tattico ma che, al contrario, deve saper innescare un processo virtuoso ricco di contenuti e di intelligenza politica capace di avviare un percorso che segni una netta discontinuità rispetto alla prassi politica sperimentata dopo l’affermazione delle forze populiste e sovraniste nel nostro paese. Una 'politica di Centro' può mettere in discussione quel 'bipolarismo selvaggio' che ha caratterizzato per troppo tempo le dinamiche della politica italiana degli ultimi decenni, soprattutto se il ruolo dei cattolici popolari e sociali può, ancora una volta, essere determinante se non addirittura decisivo. Le stagioni centriste nel nostro Paese sono sempre coincise con l’apporto, se non addirittura l’identificazione, con la cultura e la tradizione del cattolicesimo politico italiano. Una ragione in più, questa, per rafforzare l’impegno di chi si riconosce in quest’area culturale in una fase decisiva per il futuro democratico del nostro Paese”.