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Attualità | 08 agosto 2023, 08:43

Quali comuni della Granda hanno guadagnato di più per la vendita di servizi?

Rappresenta circa l’8% degli incassi totali delle amministrazioni e deriva da tutte quelle fonti che non sono legate direttamente alla riscossione di tasse e imposte. L'analisi a livello pro capite nei centri della provincia di Cuneo

Gli asili nido sono una delle "vendite" dei servizi comunali

Gli asili nido sono una delle "vendite" dei servizi comunali

In questi giorni è capitato spesso di parlare di voci di “spesa” nei bilanci dei comuni partendo dalle elaborazioni di OpenPolis. Questa volta la fondazione indipendente ampia il discorso prendendo in esame la vendita di beni e servizi forniti dal comune con i dati della Bdap (Banca delle amministrazioni pubbliche) relativi ai bilanci del 2021. 

Questa voce, come riporta OpenPolis, rappresenta l’8% degli incassi totali delle amministrazioni e "deriva da tutte quelle fonti che non sono legate direttamente alla riscossione di tasse e imposte e che vengono definite entrate extra-tributarie. [...] Alcuni legati alla vendita di beni floreali, faunistici, sanitari o energetici. Comprese anche le entrate per servizi forniti dal comune, come gli incassi dalle case di cura per anziani e disabili, gli asili nido, i parcheggi a pagamento e molte altre prestazioni per le quali è previsto un pagamento.

Ci sono poi “Gli introiti derivanti dalla gestione dei beni. Si comprendono le entrate relative ai canoni per l’utilizzo e la concessione di beni dell’ente comunale, messi a disposizione come fitti, noleggi e locazioni per beni mobili e immobili.” 

O per lo "sfruttamento di risorse naturali sul territorio di competenza delle amministrazioni.”

Insomma le entrate provengono da più fronti ed è molto difficile scorporare il dato finale per ognuno dei 247 comuni della provincia di Cuneo e capire questi introiti da dove provengono. 

Ci limitiamo a riportare il dato per quell’anno (2021) al fine di capire quali centri hanno avuto le maggiori entrate a livello pro-capite. E, lo ribadiamo, nei centri con pochi residenti - in provincia di Cuneo sono la maggior parte - essendo il divisore (cioè il numero di abitanti) più piccolo, il risultato finale sarà notevolmente influenzato nel calcolo di un valore pro capite.


Stando sui principali comuni della provincia è Saluzzo a segnare le maggiori entrate pro-capite con 2.433.140 euro di entrate assolute, corrispondenti a 139,57 pro capite. Segue Alba (4.029.677 per 129,59 euro pro capite), Cuneo (7.165.134 per 128,97 euro pro capite), Bra ( 3.275.505 per 110,90 euro pro capite), Savigliano (2.183.714 per 101,79 pro capite), Fossano (2.269.751 per 93,63 euro pro capite) e Mondovì (1.579.108 per 71,73 euro pro capite).


Andando ai centri con le minori entrate troviamo Rifreddo con 13,55 euro pro capite. Segue Castelletto Stura con 21,26 euro, Niella Tanaro (26,38 euro), Monticello D’Alba (31,42 euro), Martiniana Po (31,86 euro), Carrù (31,87), Cherasco (33,94), Perlo (33,99), Busca (34,41) e Sanfront (37,13).

Dall’altro lato tra i centri con le maggiori entrate rispetto ai propri abitanti troviamo Roaschia, che è settima in questa “classifica” a livello nazionale. Con 520.445 di entrate assolute ha avuto un guadagno pro capite di 5.478 euro

Seguono Briga Alta (4.239 euro pro capite), Pietraporzio (4.149), Argentera (3.455), Sambuco (3.300), Vinadio (2.552), Marmora (2.539), Oncino (2.313), Acceglio (2.123) e Crissolo (1.622).

Daniele Caponnetto

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