Mattinata piena di scie degli aerei nei cieli sopra il Roero, come documentato qualche tempo fa dal fotografo braidese Tino Gerbaldo in uno dei sui scatti. Uno spettacolo davvero formidabile, tutta quella scacchiera formata da strisce bianche, quasi a confondersi con un quadro di Mondrian.
Il post su Facebook, però, ha riacceso le polemiche sull’inquinamento atmosferico o le teorie del complotto, per cui quelle scie non sarebbero soltanto scie di condensazione dei gas di scarico degli aerei, ma che sarebbero composte anche da agenti biologici o chimici, spruzzati in volo attraverso ipotetiche apparecchiature montate sui velivoli per alterare il clima terrestre.
Per saperne di più, abbiamo rispolverato un’intervista al noto meteorologo Flavio Galbiati in cui ci parlava appunto delle cosiddette scie chimiche. «Scie chimiche è un termine sbagliato per indicare questo fenomeno, che non ha niente di misterioso. Le scie di condensazione sono provocate dai gas di scarico, emessi dagli aerei, composti anche da particelle e vapore, che danno luogo alla condensazione dell’umidità in alta atmosfera. Le dimensioni e la persistenza delle scie dipende dalle condizioni dell’atmosfera. Non si tratta certo di sostanze chimiche sparse per chissà quale scopo, come invece affermano i sostenitori delle teorie complottiste!».