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Attualità | 02 gennaio 2024, 19:25

Gennaio fra animazione, dramma e memoria all’Iris di Dronero

Tra le proiezioni anche “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi, entrato nella top 10 dei film italiani più visti di sempre

Paola Cortellesi nel suo film “C’è ancora domani”

Paola Cortellesi nel suo film “C’è ancora domani”

Animazione, dramma e memoria: al CineTeatro Iris di Dronero l’O.P.S. Officina per la Scena ha in serbo per questo nuovo anno tante interessanti proposte.

Con la sua rassegna “Scarabocchi di Cinema & di Teatro”, presenterà in questo mese di gennaio tre eventi da non perdere: il film d’animazione “Yaya e Lennie” di Alessandro Rak, una bravissima Paola Cortellesi nel suo film “C’è ancora domani” e lo spettacolo teatrale della compagnia GenoveseBeltramo in occasione della Giornata della Memoria. 

Si inizierà sabato 6 gennaio, con l’arrivo dell’Epifania: alle ore 21 verrà infatti proiettato il film d’animazione “Yaya e Lennie” del fumettista e regista Alessandro Rak. Ambientato in un mondo futuro in cui la natura si è prepotentemente ripresa i suoi spazi, il film vede come protagonisti l'indomita Yaya e il tenero Lennie, due giovani spiriti liberi pronti a tutto pur di impedire che l’umanità ripeta gli errori del passato. Una fiaba ambientalista, avventurosa e ricca di spunti di riflessione per tutta la famiglia.

La settimana successiva, sabato 13 gennaio alle ore 21, vedrà nel suo debutto come regista Paola Cortellesi con “C’è ancora domani”. Film entrato nella top 10 dei film italiani più visti di sempre, racconta la storia di Delia e Ivano, una famiglia  che vive a Roma durante la fine della seconda guerra mondiale. Lui burbero e manesco, lei semplice e speranzosa, ma un giorno deciderà di andar contro tutti e scegliere il suo futuro. 

Infine il 27 gennaio, nella giornata della Memoria, la compagnia teatrale GenoveseBeltramo presenterà alle ore 21 lo spettacolo “Nonno Rosenstein nega tutto”, storia di uno scapestrato musicista kletzmer, reduce di Auschwitz, che decide di prestarsi all'agghiacciante manipolazione di un gruppo di negazionisti perché non sopporta il peso del ricordo di quanto ha subito nei campi di concentramento e del suo rapporto con la nipote che tenta di salvarlo. Una giovane donna che difende la memoria, ricostruendo con amore, crudeltà e ironia, la fragile esistenza di un uomo, suo nonno, per fornire a tutti noi uno specchio nel quale riflettere.

Beatrice Condorelli

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