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Attualità | 22 gennaio 2024, 15:25

Bra, i 39 anni nei Vigili di Sergio Dogliani: il racconto della sua esperienza e le sfide per il futuro [INTERVISTA]

La nostra intervista all’imprenditore braidese, che ha da poco lasciato l'incarico per raggiunti limiti di età. "Contento di aver fatto parte del corpo nazionale: è stata una bellissima esperienza. Nel tempo, è migliorata molto soprattutto la tipologia del servizio. Oggi inoltre ci sono più volontari, ma con meno disponibilità"

Sergio Dogliani con Pietro Zoccarato

Sergio Dogliani con Pietro Zoccarato

Dopo circa 39 anni di onorato servizio, Sergio Dogliani ha da poco lasciato il suo incarico nei Vigili del Fuoco volontari di Bra per raggiunti limiti di età. Nella mattinata di martedì 16 gennaio, la Giunta comunale ha ricevuto l’imprenditore e, per l’occasione, lo abbiamo intervistato per conoscere la sua esperienza nel corpo nazionale. 

 

Qual è il suo bilancio degli anni passati nei Vigili?

Sono contento di aver fatto parte del corpo nazionale: è stata una bellissima esperienza. Nel tempo, è migliorata molto soprattutto la tipologia del servizio. Incendi, incidenti stradali e sul lavoro sono diminuiti molto e sono meno gravi oggi: da questo punto di vista, la situazione è assai più rosea rispetto a quanto ho iniziato. Questo è dovuto soprattutto alla prevenzione, che riguarda sia le strade che gli incendi, per cui sono state attuate diverse normative.

D’altro canto col cambiamento climatico l’incendio boschivo è in determinati periodi più frequente. La nostra zona rimane però "fortunata": non ne abbiamo mai affrontati di grandi, e, anche in questo periodo di siccità, il controllo della forestale e le leggi vigenti fanno in modo che ne capitino di meno. 

 

Dal punto di vista del personale, cosa è invece cambiato nel corso degli anni?

Rispetto a quando ho iniziato ci sono più volontari, ma con meno disponibilità. Allora erano quasi tutti artigiani: era infatti necessario praticare un mestiere, come idraulico o elettricista, per poter entrare: si riteneva fondamentale poter contare su precise competenze tecniche e avere flessibilità nei propri turni lavorativi. Oggi chiunque può fare parte dei Vigili, ma solo pochi sono artigiani: questo fa un po’ soffrire il distaccamento. Ad esempio, chi lavora in fabbrica tutto il giorno, non può facilmente staccare un’ora per aiutare in un intervento. Esiste una legge che permette di farlo, ma è chiaro che le aziende possono non essere contente di concedere tanti permessi e di conseguenza potrebbero prendere provvedimenti. Non vedo altra soluzione se non a livello governativo. Ma comunque sono ancora tante le domande di adesione: oggi siamo in 35/36 volontari, prima solo 15, così da riuscire a coprire i buchi durante il giorno. Tra questi, vorrei ricordare soprattutto il caposquadra Lorenzo Fissore, che è da poco in pensione, e Pietro Zoccarato, che ci andrà il prossimo aprile. 

 

Nel corso della sua attività, ha anche fondato l’associazione "Amici dei pompieri"…

L’ho istituita agli inizi degli anni ’90 per risolvere un problema di fondo, comune a diverse associazioni della provincia. Prima infatti ricevevamo denaro da donazioni di privati o enti pubblici senza poterlo dichiarare ufficialmente, essendo i Vigili un corpo dello Stato. Con l’associazione abbiamo potuto prenderli e utilizzarli per ammodernizzare i vari distaccamenti, acquistando nuovi automezzi e attrezzature. Da allora, il fine degli Amici dei pompieri è rimasto immutato. 

Luca Sottimano

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