Nessun passaggio di testimone, nessuna benedizione o tentativo nel senso della continuità. C’è la volontà, invece, di creare uno strappo, un cambio, un allontanamento dal passato e dal presente. Claudio Bogetti, sindaco di Cherasco per due mandati, dal 2009 al 2019, vicesindaco dell'attuale primo cittadino Carlo Davico, ha deciso di sfidarlo alle prossime elezioni e spiega i motivi della sua scelta.
Perché vuole tornare in campo?
"Sono stato sindaco per 10 anni e porto un ricordo molto bello, di cui sono veramente orgoglioso. Sia perché sono stati dieci anni decisivi nella crescita di Cherasco, sia perché ho amato fare il sindaco, rendermi disponibile per i cittadini, prendere a cuore i loro bisogni e quelli della città. È un impegno che richiede tempo ed energie ma che restituisce davvero molto. Questi ultimi 5 anni sono stati difficili, il sindaco uscente ha adottato un altro metodo di lavoro accentrando su di sé gran parte delle decisioni, senza accettare dialogo e critiche costruttive. È stata abbandonata la programmazione, il lavoro di squadra, in favore di un vantaggio di immagine personale".
Ha una visione molto critica di quello che è stato fatto in questo mandato.
"Il sindaco è il primo cittadino, non il 'padrone'. Durante questa legislatura sono terminati lavori progettati e finanziati dalla scorsa amministrazione: la scuola primaria di Bricco, la scuola primaria di Cherasco centro, l’ampliamento del museo Adriani, la circonvallazione, solo per citarne alcuni, e ben poco di nuovo si è fatto ad eccezione dell’asilo nido di Roreto. Questi sono alcuni dei motivi per cui ho accettato di ricandidarmi, Cherasco deve cambiare marcia e tornare ad essere quello che merita, una città e un territorio che guardano al futuro".
Chi la accompagnerà?
"Tutta la giunta che ha cercato di lavorare con il sindaco attuale in questi quasi 5 anni, a testimonianza di come siano andate le cose e di come sia stato difficile lavorare in Comune in questi anni. Abbiamo agito con responsabilità, cercando di fare il meglio quando è stato possibile, adesso siamo in campo per riportare l’entusiasmo pensando al futuro di tutta Cherasco".
Quali sono i punti salienti del suo programma?
"Anzitutto, Cherasco deve tornare ad avere una visione per il futuro, ed è quello che ci proponiamo di fare. Abbiamo già un grande bagaglio di idee da proporre grazie a una bella partecipazione che si è messa in moto attorno alla mia, nostra, candidatura. In questo momento stiamo facendo anche un percorso di ascolto, perché la mia squadra ed io siamo convinti che solo dalla condivisione e mescolanza di esperienze, conoscenze e sensibilità possano nascere dei progetti davvero all’altezza di Cherasco. Progetti destinati a durare e rendere la nostra città sempre più protagonista ed accogliente del territorio. Oltre in campagna elettorale, questo è, secondo noi, il metodo di lavoro vincente, anche in amministrazione. Le idee che raccoglieremo andranno poi ad arricchire il nostro programma. Vorrei tornare su un punto...".
Prego.
"Fondamentale sarà tornare a programmare, cosa che in questi 5 anni è stato quasi impossibile fare. Prima ho fatto qualche esempio, tra il 2009 e il 2019 abbiamo lavorato bene e si sono potuti raccogliere i frutti. È stato possibile grazie all’impegno e alla sinergia non solo con tutta la giunta e i cittadini, ma anche con gli altri enti. In questi 5 anni, invece, la programmazione è mancata e si sono perse alcune occasioni importanti".
Cosa si sente di dare in termini di formazione ed esperienza?
"Sicuramente una passione che non si è mai affievolita verso la città e l’amministrazione. Ho la fortuna di poter portare a mio sostegno l’esperienza passata di 10 anni da sindaco e anche a livello professionale sono lontano da ogni possibile conflitto di interesse. L’esperienza non manca, ma soprattutto non mancano le idee, la disponibilità al dialogo e l’impegno. Tre ingredienti fondamentali".
Come definirebbe la sua lista?
"Unita, una vera squadra, in pochissimo tempo si è rigenerato quell’entusiasmo che negli ultimi 5 anni si era spento. Una squadra pronta a dialogare con tutte le realtà e i cittadini per costruire insieme il futuro".
Che tipo di persone ha scelto in questa avventura?
"Sono tutte persone qualificate, tante con importanti esperienze amministrative. Abbiamo un ottimo mix di novità ed esperienza, tutto questo produce un circolo virtuoso che gioverà sicuramente alla città e non soltanto alla campagna elettorale. Molti giovani con curriculum prestigiosi saranno quelli che traghetteranno Cherasco verso l’innovazione".
Cosa vuol dire per lei fare politica?
"Io preferisco usare il termine fare amministrazione. Negli anni ho dimostrato quanto io ami e sia legato a Cherasco e credo che fare il sindaco sia soprattutto un grande onore, prendere un impegno non per sé, ma per la città, per tutti i cheraschesi, del capoluogo come delle frazioni. Credo molto nella moderazione e nel dialogo, per poi prendere le decisioni nel bene della comunità. Infine, credo che a ogni livello sia importante mantenere alto il valore dell’Istituzione, in questo caso il Comune. Per questo reputo assolutamente imprescindibili valori quali: trasparenza, onestà e serietà".