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Politica | 06 giugno 2024, 10:31

Regionali, Paolo Bongioanni (FdI): «Ecco i progetti su cui lavoreremo assieme nella prossima legislatura regionale»

E' iniziato il conto alla rovescia per le elezioni dell'8 e 9 giugno a cui si è ricandidato come consigliere a sostegno di Alberto Cirio, che si ripresenta per la presidenza

Regionali, Paolo Bongioanni (FdI): «Ecco i progetti su cui lavoreremo assieme nella prossima legislatura regionale»

Conto alla rovescia. Sabato 8 e domenica 9 giugno i cittadini piemontesi sono chiamati a esprimere il loro voto su chi dovrà guidare nei prossimi cinque anni la Regione Piemonte. Il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Lascaris Paolo Bongioanni riepiloga a TargatoCn i programmi al centro del suo impegno nella prossima legislatura, con il partito di Giorgia Meloni pilastro della coalizione di centrodestra che sostiene la ricandidatura del presidente Alberto Cirio. Per Bongioanni - capolista di Fratelli d’Italia per la circoscrizione di Cuneo - è l’occasione per fare un panorama a 360° sui temi e i programmi ai quali intende lavorare in prima persona, indipendentemente dalle deleghe e dai ruoli che sarà chiamato a ricoprire.

«Il problema più sentito dalla popolazione e da tante persone con cui mi confronto ogni giorno è oggi quello della salute. Al primo posto le liste d’attesa e l’intasamento dei pronto soccorso. È un punto nodale. Un diritto primario che il Governo di Giorgia Meloni, proprio in queste ore, sta affrontando di petto con il varo del Decreto Schillaci grazie al quale lo Stato interviene con un massiccio sostegno alle Regioni malgrado la riforma costituzionale voluta a suo tempo dalla sinistra abbia scaricato su di esse la responsabilità esclusiva sulla salute degli italiani».

In Piemonte la maggioranza di centrodestra che sostiene il Cirio-bis ha posto già da mesi al centro della nuova legislatura proprio il programma sanitario. «Nonostante la prova senza precedenti della pandemia, in questi cinque anni abbiamo cominciato a risalire la voragine di debiti che avevamo ereditato dalla giunta Chiamparino. Abbiamo varato il nuovo piano sanitario che innova il panorama degli ospedali d’eccellenza e riporta la sanità anche fisicamente vicino ai cittadini con gli ospedali di comunità. Metteremo subito mano al problema delle liste d’attesa con l’azzeramento del Cup e attivando migliaia di assunzioni di sanitari, già in agenda. Ma il problema potrà risolversi solo attuando pienamente la riforma della sanità territoriale, con servizi che riportino la salute anche nelle aree periferiche e montane, perché la qualità della vita in quelle zone non deve mai essere di serie B».

Strettamente collegato è il tema della riforma della governance dei comuni montani, che Bongioanni vuole come punto fermo del programma della nuova legislatura. «Dobbiamo avere il coraggio di cancellare l’esperienza delle Unioni montane, rivelatasi totalmente fallimentare, e ripristinare le Comunità montane improvvidamente abolite. Solo così potremo ridare ai nostri paesi di valle forme sostenibili di gestione sovracomunale dei servizi e arginare lo spopolamento, che è un assurdo in territori dalle potenzialità enormi e dove chi resiste, sceglie di lavorarci o tenere aperta un’attività è un eroe che le istituzioni non devono abbandonare a nessun costo». Altra battaglia di Bongioanni per la legislatura che si va a inaugurare è quella per la filiera corta in agricoltura. «Il Piemonte deve avere la possibilità di dare vita a una filiera corta che assicuri ai nostri produttori agroalimentari prezzi più equi e remunerativi di quelli praticati oggi specie dalla grande distribuzione: assolutamente insostenibili e ingiustificabili per chi, come loro, pratica una politica di eccellenza assoluta, consacrata dai mercati, dai nostri ristoratori bandiera del “made in Piemonte” e dai consumatori».

E poi c’è il grande tema dello sviluppo turistico. Direttore dell’Atl Cuneo per ventun anni dal 1998 al 2019, il turismo è un settore sul quale Paolo Bongioanni ha idee chiare di intervento e di riforme. Anche strutturali. «Già da quest’autunno – spiega - se rieletto chiederò il rifinanziamento della legge regionale 18 che dal 1999 sostiene l’impresa turistica privata e ha letteralmente cambiato il volto al Piemonte turistico. Allo stesso modo chiederò il rifinanziamento del mio Voucher Vacanza Piemonte, fortemente apprezzato dai consorzi e dagli operatori turistici, che ha fatto rinascere il turismo piemontese dopo il Covid e negli anni a seguire lo ha portato nelle prime posizioni a livello nazionale. Allo stesso modo vorrei mettere mano alla grande riforma dell’organizzazione del turismo piemontese. Dovrà essere basato non più sulla superata suddivisione geografica delle Atl disegnate nel lontano 1996, con confini amministrativi di cui al turista non importa nulla, ma riaggregato su una più moderna base omogenea di prodotto e del tipo di esperienza che desidera vivere: l’outdoor, lo sci, l’enogastronomia, il wellness, che è quello che chiede oggi il mercato. In parallelo serve un vasto programma di ridisegno degli interventi sull’impiantistica sportiva per sostenere la pratica e l’accesso dei nostri giovani allo sport: uno dei valori più sani e più belli che si possano immaginare e che possiamo trasmettere loro».

Ci sono poi i numerosi temi che Bongioanni ha posto già in questa legislatura all’attenzione della Giunta attraverso ordini del giorno che hanno messo i problemi sotto gli occhi del governo piemontese e lo hanno invitato a farsene carico e trasformarli in provvedimenti concreti. «Sono tutte proposte che richiedono un orizzonte temporale per essere discusse e trovare le risorse adeguate. Documenti che non sono fughe in avanti per ottenere visibilità politica o mediatica immediata ma sempre nati dal basso: da incontri, segnalazioni, istanze, proposte venute dal territorio attraverso le sue categorie, imprese e rappresentanti di comunità. Per questo mi impegno in questa legislatura a far sì che possano trasformarsi in legge o entrare come poste di bilancio nella futura programmazione regionale». Fra queste l’idea di utilizzare le cave di inerti dismesse per ospitare impianti di fotovoltaico in grado di produrre energia green senza ulteriore consumo di suoli o compromettere terreni votati all’agricoltura. Quella di sostenere la costruzione di nuovi invasi artificiali e favorire l’uso di quelli esistenti come riserve idriche per la nostra agricoltura e zootecnia, messa in crisi negli ultimi anni dalla siccità. Quella di risolvere una volta per tutte il problema del segnale telefonico e dei ripetitori nelle terre alte, fondamentale non solo per lo sviluppo turistico e commerciale ma anzitutto per la sicurezza e le emergenze. E molte altre di cui avremo occasione di riparlare.

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