Da oltre vent'anni, la località turistica di Montoso, che fa parte di Bagnolo Piemonte, è al centro di una complessa vicenda legata agli usi civici e ai terreni di natura enfiteutica (diritto reale di godimento su un fondo di proprietà altrui, sul quale il possessore deve pagare al proprietario un canone annuo in denaro. n.d.r.)
La questione coinvolge numerosi proprietari che, negli anni '50 e '60, hanno ottenuto dal Comune l'uso dei terreni (all’epoca agricoli) in cambio di un canone enfiteutico.
La disputa si fa sentire maggiormente in estate, quando i proprietari delle seconde case salgono nella località bagnolese popolando tutti gli immobili.
Le origini del problema affondano infatti le radici nel passato. Fino al 1933, il Comune di Bagnolo Piemonte concedeva in uso ai cittadini i propri terreni per scopi agricoli. In seguito, fu introdotta la possibilità di affrancare questi terreni, diventandone proprietari a tutti gli effetti, ma pagando un canone annuo.
Molti proprietari scelsero questa opzione, mentre altri continuarono a utilizzare i terreni come se fossero propri, senza però procedere all'affrancazione.
Negli anni '70 e '80, con il boom edilizio, molti di questi terreni furono destinati alla costruzione di abitazioni. Tuttavia, non sempre le affrancazioni furono regolarizzate correttamente, creando una situazione di incertezza giuridica.
La Regione Piemonte, da ormai più di un decennio, ha imposto ai Comuni di regolarizzare la situazione degli usi civici, pena il blocco di eventuali variazioni al piano regolatore generale.
Questo ha portato il Comune di Bagnolo Piemonte a dover affrontare la questione delle affrancazioni a Montoso, dove molti cittadini si sono ritrovati a dover pagare un canone annuo e, in alcuni casi, anche una somma retroattiva per gli anni passati.
Questa decisione ha innescato una forte protesta da parte di molti villeggianti proprietari delle seconde case di Montoso, che si sentono ingiustamente penalizzati. Secondo loro, avendo acquistato le proprietà in buona fede, non dovrebbero essere chiamati a pagare la somma spettante.
Chiaffredo Maurino vicesindaco di Bagnolo Piemonte spiegata: “Il Comune è stato costretto ad agire in questo modo per rispettare le normative regionali. Inoltre, l'obiettivo non è quello di fare cassa, ma di mettere ordine in una situazione che si è protratta per decenni.
Negli anni '60, - afferma Maurino - il Comune di Bagnolo Piemonte concesse l'uso di questi terreni, ma la notifica manuale del canone enfiteutico si rivelava costosa per l’Amministrazione comunale. Le spese per la tipografia e la consegna manuale delle notifiche da parte dei messi comunali superavano spesso l'importo stesso del canone. Per questo motivo, si instaurò la consuetudine di pagare senza notifiche formali.
A partire dal 2005, la Regione Piemonte ha deciso di fare chiarezza su queste situazioni, richiedendo ai comuni di riscuotere i canoni enfiteutici arretrati. Questo ha rivelato che molti terreni usati dai privati e su cui sono stati costruiti immobili, erano ancora di proprietà del Comune. Da qui è nata la necessità di regolarizzare queste posizioni con la conseguente protesta da parte dei proprietari degli immobili attraverso raccolte firme per protestare contro il pagamento.
Il Comune – specifica Maurino - non può utilizzare l'usucapione (acquisizione della proprietà per uso prolungato) per questi terreni, poiché questa pratica è applicabile solo tra privati. Ciò ha creato notevoli difficoltà per molti villeggianti provenienti da città come Torino, Milano e Asti, che hanno acquistato immobili senza conoscere questi obblighi.
Tuttavia, - conclude il vicesindaco - ogni transazione immobiliare, successione o vendita è bloccata fino al pagamento dei canoni enfiteutici, che possono ammontare a migliaia di euro considerando gli arretrati e le spese notarili. Molti e villeggianti stanno cercando di risolvere la situazione pagandoli”.
Si deve tenere conto che durante l'estate, Montoso vede la sua popolazione crescere, passando dai 34 residenti fissi, fino a circa 5 mila persone, grazie all'afflusso di villeggianti che occupano le seconde case. Viene in pratica raddoppiata la popolazione residente in Bagnolo capoluogo che è di 5800 persone.
La vicenda non è solo relativa a Bagnolo e in particolare a Montoso, ma a molti comuni del Cuneese e del Piemonte, questo evidenzia la necessità di una regolamentazione chiara e trasparente sugli usi civici e i terreni enfiteutici.
Sebbene la maggior parte dei proprietari stia provvedendo a regolarizzare la propria posizione, la questione resta un esempio di come problemi amministrativi e legali possano influenzare la vita quotidiana e il mercato immobiliare di intere comunità.