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Attualità | 07 agosto 2024, 07:15

Tassa di soggiorno da cambiare, Uncem: "Perché nessuno ha chiesto il nostro parere?"

Il presidente Marco Bussone: "Non sia solo per i turisti, ma vada a beneficio delle comunità"

Tassa di soggiorno da cambiare, Uncem: "Perché nessuno ha chiesto il nostro parere?"

Come riportato in un'analisi dell'ottobre 2022 a cura dello stesso Ministero del Turismo, in Italia 'i Comuni che applicano l'imposta di soggiorno sono anche i Comuni con un maggior affollamento turistico. Emerge quindi la valenza di questa imposta come fattore mitigante l'impatto del turismo in uno specifico territorio'. Si scelga il futuro. Che non ha solo un criterio di quantità rispetto alla imposta di soggiorno. I temi del turismo vanno ben oltre importi e soglie. Aumentare tanto per aumentare non serve. Mi auguro che nessuno lo dimentichi. E che almeno dal Ministero la si chiami imposta, visto che imposta si tratta, e non tassa. È improprio e fuorviante".

Così Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, in merito alla riforma possibile, annunciata dalla Ministra Santanché, della "imposta di soggiorno".

[ricordiamo anche al Ministero che le tasse sono versamenti di denaro obbligatori ma previsti in cambio di un servizio. Le imposte sono obbligazioni finanziarie imposte ai contribuenti in base alla loro capacità contributiva, al fine di sostenere lo Stato o altre entità pubbliche locali. A differenza delle tasse, il pagamento di un’imposta non è direttamente collegato a un servizio specifico fornito dal governo. 
la differenza principale tra una tassa e un’imposta è che le tasse finanziano servizi chiaramente identificabili, come la raccolta dei rifiuti, mentre le imposte contribuiscono al finanziamento di servizi generali a carico dello Stato, come la sanità pubblica.]. 

Già oggi il gettito dell'imposta di soggiorno, dove introdotta, è sì destinato a finanziare interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostengo delle strutture ricettive ma anche interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali. Vista poi la genericità degli ambiti di destinazione citati, si legge ancora nell'analisi del Ministero: "Ogni euro raccolto attraverso il meccanismo dell'imposta di soggiorno potrebbe consentire all'Amministrazione comunale di ridurre dello stesso valore la pressione fiscale sulla popolazione residente". Le risorse raccolte grazie ai flussi turistici nei territori più sotto pressione da questo punto di vista possono essere utilizzate per il bene della comunità locale. Un bene, secondo Uncem, che di riflesso finisce inevitabilmente per migliorare l'esperienza anche dei turisti. 

"In primo luogo è importante che le istituzioni utilizzino i termini corretti: si tratta di un'imposta, non di una tassa di soggiorno. Credo sia importante ribadire che quelle entrate devono servire ai Comuni per migliorare il territorio e i luoghi di fruizione per tutti, turisti e abitanti. Se orientate bene le entrate garantite dall'imposta di soggiorno hanno grandi vantaggi per chi vive il territorio: il presupposto dev'essere che le risorse raccolte grazie all'arrivo dei turisti devono essere messe a disposizione del benessere di tutti", evidenzia Bussone.

"Mi auguro - evidenzia Bussone - che il Ministero del Turismo e il suo Ministro possano occuparsi di un tema centrale per montagne e non solo. Ovvero come convivono i cittadini che vivono i territori, paesi e città, con chi arriva per una vacanza. Il tema vero oggi per il nostro Paese (e non solo) è adottare soluzioni che permettano di coniugare un buon turismo con la felicità degli abitanti. E si tratta di un tema prima di tutto culturale, insostituibile per ragionare di flussi turistici in un Paese che nel turismo vede certamente forti opportunità economiche e sociali".

E proprio in questo contesto l'utilizzo delle risorse raccolte grazie all'arrivo dei turisti sul territorio gioca un ruolo importante: "Se le entrate raccolte tramite imposta di soggiorno - continua Bussone - vengono utilizzate, per esempio, per un intervento di arredo urbano come l'abbellimento di una piazza, la manutenzione di una strada, è evidente che si tratta di un vantaggio per tutti, tanto per i cittadini che quella piazza la vivono tutti i giorni quanto per chi arriva e si ferma sul territorio una settimana. Gli investimenti, ribadisco, devono essere a vantaggio di tutti: poi si può ragionare, per dire, anche su un sistema di booking online pensato per i turisti in arrivo, ma i vantaggi devono ricadere anche sulle comunità. Oggi le Amministrazioni, che sono da sempre più intelligenti ed efficaci di quanto qualcuno immagini, sanno bene come utilizzare quelle risorse dell'imposta di soggiorno, anche senza aumentarla rispetto ai massimali attualmente vigenti, riconoscono questa compenetrazione di interessi e ragionano su investimenti adeguati. I sindaci non sono sprovveduti, come non lo sono i consorzi turistici, operatori, albergatori.

C'è sempre più dialogo, importantissimo, di quello che qualcuno dall'alto crede. Si informi meglio. E vada ad esempio in Val Maira a vedere le reali sfide. O in altre parti di territorio dove l'imposta di soggiorno si applica, ma crisi demografica e crisi climatica sono ben più da attenzionare rispetto a un semplicistico aumento dell'imposta di soggiorno. Su questo tema non devono esserci fraintendimenti: non servono contrapposizioni tra turisti e abitanti locali come non serve indirizzare risorse solo agli uni o agli altri. L'intelligenza dei territori, in particolare dei paesi delle valli montane alpine e appenniniche che lavorano insieme, è vincente, fortissima, a prova di futuro. Ci credano tutti. Se poi il Ministero ci chiede cosa pensiamo dell'imposta di soggiorno, e di molto molto altro rispetto al turismo, risponderemo con dialogo, impegno, analisi, condivisione, fiducia. Alimentiamo speranza e coesione, come Uncem, lontani da ogni ideologia e divisione. Al Ministero del Turismo e ad ENIT speriamo di poterlo dire presto. Aspettiamo un invito, una bella occasione di scambio, relazione, incontro. Finora non ve ne sono state".

cs

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