Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Luigi Reynaudo, presidente del comitato di cittadini “Per un sottopasso sostenibile”.
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Egregio Direttore,
lunedì scorso 5 agosto, nella sala riunioni dell’ufficio di presidenza della Provincia di Cuneo, si è tenuto l’incontro tra il Comitato “per un sottopasso sostenibile” e il presidente Luca Robaldo, affiancato dal consigliere Davide Sannazzaro, con il supporto dei tecnici dell’ufficio viabilità (leggi qui).
Presenti per il Comitato il sottoscritto, in veste di presidente, il vicepresidente Giuseppe Danese e un consulente tecnico di fiducia.
L’incontro, come noto, è stato organizzato per affrontare il delicato tema della chiusura dei quattro passaggi a livello presenti in città e della loro sostituzione con un solo sottopasso veicolare ed un sottopasso pedonale.
A titolo personale e del Comitato ringrazio il presidente Luca Robaldo e il consigliere Davide Sannazzaro, nonché i tecnici presenti, per l’estrema cordialità con la quale siamo stati ricevuti, per l’utile scambio di contributi informativi e per l’interessante e costruttivo confronto che ne è nato.
All’esito dell’incontro ho avuto conferma che la Provincia di Cuneo non assumerà gli oneri di gestione e sorveglianza del futuro sottopasso di via Caramagna.
Come desumibile dai reiterati pareri tecnici rilasciati dalla stessa nei vari passaggi amministrativi che hanno portato all’approvazione del progetto definitivo, la Provincia non è in grado di assumersi tale onere, ciò sia per i limiti progettuali intrinseci al progetto stesso e sia per il contenuto di rischio di allagamento, che obbliga ad attuare sistemi di controllo h24, che l’Ente non è, suo malgrado, in grado di garantire.
Il Comitato aveva quindi dato una corretta lettura dei pareri tecnici della Provincia e aveva perfettamente ragione nel sollevare pubblicamente la problematica sulla futura gestione del sottopasso, questione che, inspiegabilmente, non era stata affrontata e tanto meno risolta dal sindaco Oderda.
A volte basterebbe guardare cosa fanno gli altri, ad esempio nel vicino Comune di Cavallermaggiore il tratto di strada che comprenderà il futuro sovrappasso della linea ferroviaria sarà dismesso dalla Provincia al Comune, che se ne assumerà la gestione.
Se a Cavallermaggiore la Provincia non può assumersi l’onere di gestione di un sovrappasso, ovviamente non può farlo a Racconigi dove si realizzerà un sottopasso che, essendo interrato, è potenzialmente ben più pericoloso perché a rischio di allagamento.
Inoltre, a Cavallermaggiore, già da tempo, è stata approvata la convenzione tra la Provincia e il Comune con gli accordi sulla gestione dei manufatti che verranno realizzati (strade, rotonde e sovrappasso).
A Racconigi, nulla di tutto ciò, anzi, l’esatto contrario: è stata data notizia dal sindaco, con toni vagamente trionfalistici, dell’imminente “inizio lavori” del sottopasso.
Ci si domanda però se davvero il primo cittadino darà concretezza ai suoi proclami estivi dando ufficialmente il via ai lavori senza avere in mano neppure il voto del proprio Consiglio comunale che lo autorizza a firmare la convenzione di accordo tra le principali parti coinvolte cioè RFI, Comune di Racconigi e Provincia di Cuneo che rimane, al momento, la proprietaria del sedime su cui si devono realizzare gli scavi del sottopasso di via Caramagna.
Ci si domanda anche se, davvero, RFI vorrà iniziare i lavori a “casa d’altri”, cioè senza un accordo formale sulla futura gestione dei manufatti con l’attuale proprietario (la Provincia).
Piuttosto, a sei anni dalla presentazione delle opere e senza alcun indugio vacanziero, il sindaco si dovrebbe immediatamente attivare per modificare il progetto del sottopasso che, alla luce di quanto emerso, non ha più alcuna ragione di essere così profondo visto che la strada, da provinciale diventerà urbana di quartiere, quindi senza più particolari requisiti dimensionali.
Con un’altezza ridotta da cinque a quattro metri, il sottopasso sarebbe meno profondo e questo ridurrebbe i problemi idraulici derivanti dall’essere sotto il livello della falda acquifera e i rischi di allagamenti per l’effetto dei temporali violenti (c.d. bombe d’acqua). Inoltre, le rampe veicolari di accesso sarebbero più corte e meno ripide. L’opera in generale risulterebbe meno impattante, più semplice da costruire e anche meno costosa per RFI.
Mi auguro che il sindaco Oderda recepisca queste nostre indicazioni di buon senso e riprenda, quanto prima, la via del dialogo concreto e costruttivo con gli Enti interessati, con l’impresa appaltatrice, con i tecnici e anche con il Comitato, lasciando da parte i proclami che hanno l’unico obiettivo di confondere e disorientare i cittadini racconigesi, sviando l’attenzione dai tanti gravi problemi connessi con la realizzazione dei sottopassi ferroviari che, per la maggior parte, sono ancora irrisolti perché mai affrontati con la dovuta serietà.
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martedì 17 settembre
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