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Attualità | 20 maggio 2025, 18:23

Alba, il Centro Nazionale Studi Tartufo rinnova il direttivo e rilancia l’impegno per la tutela della cerca libera

Approvato il bilancio e confermato Antonio Degiacomi presidente. Preoccupazione per il disegno di legge 1412 e ricordo commosso di Giacomo Oddero. Intensa l’attività del Centro tra educazione, ricerca e innovazione

Alba, il Centro Nazionale Studi Tartufo rinnova il direttivo e rilancia l’impegno per la tutela della cerca libera

Si è svolta lunedì 20 maggio, presso la Sala della Resistenza del Comune di Alba, l’assemblea del Centro Nazionale Studi Tartufo ETS, un momento cruciale per il bilancio dell’anno appena trascorso e per il rinnovo delle cariche. Antonio Degiacomi è stato confermato alla presidenza, mentre il nuovo consiglio di amministrazione vede rappresentati i territori di Alessandria, Asti e Cuneo, con la partecipazione di amministratori locali, ATL, Camera di Commercio e associazioni di trifolao.

Durante l’assemblea, ampio spazio è stato dedicato al ricordo di Giacomo Oddero, fondatore e presidente del Centro per 15 anni, recentemente scomparso, celebrato con affetto da tutti i presenti, tra cui il senatore Zanoletti, Gran Maestro dei Cavalieri del Tartufo e dei Vini d’Alba, il presidente dell’ATL Mariano Rabino e il sindaco di Alba Alberto Gatto.

Forte la preoccupazione espressa dai soci riguardo al disegno di legge n. 1412, presentato in Senato dal senatore Bergesio, che introdurrebbe restrizioni alla libera cerca del tartufo, patrimonio immateriale fondamentale per la cultura e l’economia del territorio. Le osservazioni critiche del Centro erano già state trasmesse e illustrate alla Commissione competente del Senato.

Nonostante un 2024 segnato da una produzione in calo di tartufi in Piemonte e in Italia, l’attività del Centro è stata intensa: tra i momenti salienti, il convegno nazionale durante la Fiera del Tartufo di Alba dedicato alla “Forza e fragilità della filiera del Tuber magnatum Pico”, con focus sui cambiamenti climatici e le buone pratiche della comunità dei tartufai.

Numerosi anche i progetti di formazione e sensibilizzazione, tra cui un corso per nuovi giudici di analisi sensoriale, attività didattiche nelle scuole, e progetti educativi nelle fiere piemontesi. Da segnalare l’adozione di un protocollo di qualità certificato in blockchain, in collaborazione con Var Group, e la partecipazione al progetto nazionale sulla trasmissione della cultura della cerca, culminato con il documentario “Storie di alberi, cani e cercatori”.

Il nuovo consiglio di amministrazione, con rappresentanti del mondo istituzionale e dei trifolao, sarà chiamato a proseguire su queste linee guida e a sviluppare ulteriori attività di valorizzazione, anche nel campo della gastronomia locale e dei tartufi neri.

redazione

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