Riceviamo e pubblichiamo la lettera prodotta da Ugo Sturlese, incentrata sulla critica ai recenti dibattiti in materia di edilizia sanitaria regionale.
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Gentile Direttore,
in merito alla politica sanitaria regionale il Partito Democratico non si può lamentare: è sempre stato succube delle scelte regionali fino a pochi mesi dalle elezioni, condividendone la scelta "ospedalocentrica" e anzi rilanciandola. Infatti mentre il centro-destra aveva promesso sette nuovi ospedali - ad oggi nessuno iniziato - la candidata del centro-sinistra ne proponeva dieci per la consigliatura in corso.
Per quanto riguarda la situazione della città di Cuneo mai è stata messa in discussione la scelta della sede di Confreria, che presentava e presenta una serie di condizioni ostative che vanno dalle difficoltà di accessibilità ai vincoli paesaggistici. E nemmeno è stato rifiutato il finanziamento in partenariato pubblico-privato, molto oneroso e che oggi sembra stare naufragando essendo cambiate forse le opzioni del privato e venendo a mancare la quota di finanziamento da parte di una Regione a cui è stato imposto un "piano di rientro" dal deficit da parte del Governo.
In queste condizioni sono mancate le risorse e ancor più un serio impegno politico verso i servizi territoriali, in primo luogo le Case della Comunità (peraltro nemmeno richiesto dall'ASL Cn1).
Facile per noi osservare che, se fosse stata seguita la nostra indicazione per un rinnovamento o ampliamento della sede del Santa Croce, oggi avremmo già avviato una buona parte degli interventi previsti. Fortunatamente grazie all'impegno della direzione aziendale, alle risorse reperite dalla Fondazione ospedale e alla grande dedizione degli operatori sanitari si sono realizzati e continueranno per i prossimi anni notevoli miglioramenti strutturali e in attrezzature, e il clima aziendale presenta una forte coesione. E quindi mi sento di rassicurare i cittadini sul livello delle prestazioni garantite.
Nello stesso tempo li invito a far sentire la loro voce in difesa del Servizio pubblico nazionale contro gli aperti tentativi di privatizzazione messi in atto dall'attuale governo e non contrastati dai precedenti. E a chiedere che venga scelta come sede del futuro ospedale unico quella attuale del Santa Croce, come da noi indicato da almeno cinque anni.
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mercoledì 16 aprile
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