Un neonato è stato salvato dalla cecità grazie al primo intervento al mondo di chirurgia in entrambi gli occhi, sulla parte anteriore e posteriore, su un bimbo di pochi giorni di vita eseguito utilizzando una tecnologia 3D, presso l’Oculistica dell’ospedale "Molinette della Città della Salute" di Torino (diretta dal professor Michele Reibaldi).
Il delicatissimo intervento chirurgico è stato eseguito con successo su un neonato di appena 40 giorni, affetto da cataratta congenita associata a una rarissima e grave patologia della parte posteriore dell’occhio, causata da un incompleto sviluppo anatomico dell’occhio.
Il piccolino alla nascita non presentava nessun problema di salute, ma già nei primissimi giorni di vita è stata rilevata la presenza di un anomalo riflesso bianco (leucocoria) in corrispondenza della pupilla da parte dell’équipe della dottoressa Caterina Carbonara della Neonatologia ospedaliera dell’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino.
Questo pronto riscontro ha consentito un intervento tempestivo, cruciale per garantire un possibile sviluppo della capacità visiva. Qualora infatti non si fosse intervenuti entro pochi giorni, il bambino sarebbe inevitabilmente andato incontro ad una condizione di cecità, senza possibilità successiva di un recupero della vista.
L’intervento non si poteva effettuare nei primi giorni di vita, ma al contempo non si doveva superare le 6-7 settimane, perché altrimenti con una tale opacità non si svilupperebbe comunque la vista, neanche se successivamente si dovesse intervenire. Sarebbe troppo tardi. Quindi è stato scelto il momento migliore per intervenire.
L'operazione, svolta presso l’ospedale Molinette di Torino dal professor Michele Reibaldi (direttore di Oculistica universitaria della Città della Salute) con l'aiuto di Matteo Scaramuzzi, è stata possibile grazie all’eccellente supporto delle équipe di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Molinette (diretta dal dottor Roberto Balagna) e del dottor Ferdinando Gagliardi dell’Anestesia e Rianimazione pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita (diretta dalla dottoressa Simona Quaglia).
Si tratta del primo caso al mondo di un intervento di vitrectomia bilaterale associato alla chirurgia per la cataratta congenita su un neonato, eseguito mediante un sistema di visualizzazione 3D.
Questo nuovo sistema di visualizzazione permette al chirurgo una percezione della profondità molto più accurata rispetto ai tradizionali microscopi e questo aspetto è stato di fondamentale importanza in un occhio di dimensioni così piccole come quelle di un neonato per poter eseguire le delicatissime manovre chirurgiche necessarie, riducendo le possibili complicanze durante la chirurgia.
Dopo l'operazione, il piccolo paziente sarà sottoposto ad un rigoroso monitoraggio postoperatorio per valutare la risposta dell'occhio alla chirurgia e garantire il miglior recupero visivo possibile.
“La tempestività dell'intervento e la competenza degli specialisti di tutti gli ospedali della Città della Salute di Torino sono state determinanti per offrire al neonato una possibilità concreta di vedere la bellezza del mondo attorno a sé”, dichiara Federico Riboldi (assessore alla Sanità della Regione Piemonte).
“L'intervento rappresenta un esempio significativo dei progressi della chirurgia oculistica e di come l’utilizzo delle innovazioni tecnologiche alla Città della Salute di Torino permettano di affrontare i casi più complessi, fino a poco tempo fa ritenuti non trattabili, come in questo caso, dove i nostri professionisti in un intervento senza precedenti hanno dato nuove speranze di vista ad un piccolo neonato”, dichiara Giovanni La Valle (direttore generale della Città della Salute di Torino).
Il professor Michele Reibaldi, direttore di Oculistica universitaria della Città della Salute