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Attualità | 11 novembre 2024, 07:38

Tra le 50 cantine più belle del pianeta c'è Tenuta Monsordo Bernardina della famiglia Ceretto

In località San Cassiano ad Alba. La classifica, stilata da una giuria composta da oltre 500 intenditori, sommelier ed esperti di viaggi e turismo, ha come fattore principale l'accoglienza

Acino, la bolla sospesa

Acino, la bolla sospesa

La spagnola Bodegas de los Herederos del Marqués de Riscal è la cantina più bella del mondo, mentre Tenuta Cavalier Pepe, che si piazza al n. 14 della classifica mondiale, è la più bella d’Italia.

Ma nella Top 50 ci sono anche le italiane Ceretto (in posizione n. 20), Castello Banfi (n. 22) e Tenuta Castelbuono (Lunelli) al n. 25, la più alta new entry. Sono questi i giudizi della prestigiosa "Worl's Best Vineyards 2024", che ogni anno incorona le 50 migliori destinazioni vinicole del pianeta, aziende vinicole che offrono esperienze enologiche indimenticabili e promuovono la cultura del vino.

I risultati sono stati annunciati, come riferisce WineNews, nella pittoresca tenuta Nyetimber nel West Sussex, in occasione di un evento a cui hanno partecipato produttori di tutto il mondo.

La classifica, stilata da una giuria composta da oltre 500 intenditori, sommelier ed esperti di viaggi e turismo, ha come fattore principale l'accoglienza.

La piemontese Ceretto, che si piazza in ventesima posizione (lo scorso anno era in posizione n. 29, unica realtà italiana nella Top 50), è guidata da una delle famiglie che più hanno segnato la storia recente dell’enogastronomia delle Langhe, con il vino, ma anche con i noccioleti e l’alta ristorazione.

Il riconoscimento premia il progetto di hospitality avviato già nel 2009, quando la Ceretto ha aperto le porte della Tenuta Monsordo Bernardina di Alba (con il suo ormai iconico Acino) ai visitatori di tutto il mondo.

Acino è una bolla sospesa sul paesaggio di Langa. Così viene raccontato sul sito: "Più che moderno, quasi futuribile: una piattaforma che somiglia a una navicella spaziale, a cui si accede dai corridoi minimamente illuminati lungo i quali si aprono le bottaie dove il vino matura, fino ad arrivare nella bolla dove la luce di tutta la campagna aperta fa strizzare gli occhi, spalancati nella sorpresa".

Barbara Simonelli

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