C'è quindi in Italia un alacre lavoro sulla regolamentazione crypto: il focus sulla tutela orientata all'utilizzo di strumenti innovativi come il portafoglio Web3 compatibile con Apps, che permette, attraverso il suo software, di interagire con la Blockchain andando a gestire criptovalute e accendendo a servizi decentralizzati, da applicazioni che si possono scaricare sia sul telefono o utilizzare sul desktop.L'applicazione e adozione di innovazioni come questi prodotti, stanno ampliando sempre di più il mercato delle cripto, facilitandone l'uso diffuso. Infatti questi portafogli, per esempio, a differenza dei wallet tradizionali, sono stati pensati per andare a integrarsi agevolmente con altre piattaforme, garantendo un'esperienza che sia fluida e al contempo sicura.
Il quadro degli investimenti finanziari è in evoluzione e di conseguenza devono adattarsi le normative. Per questo motivo la Banca d'Italia e la Consob sono coinvolte in questo processo, lavorando a contatto con il cyber provider e il Governo stesso, al fine di andare a colmare alcune lacune. Al contempo si impegnano per andare a mitigare i rischi che sono legati alla Cyber Security e alla stabilità finanziaria.
Dal 31esimo congresso Assiom Forex, il governatore della Banca d'Italia Fabio Panetta ha evidenziato quelle che sono le differenze del quadro normativo europeo rispetto agli Stati Uniti. Il sistema europeo si basa su quello che è chiamato il Regolamento MiCA, rispetto al quadro statunitense mette in evidenza come, in ambito di Unione Europea, si sia scelto o un approccio più strutturato e che mira a proteggere l'utente e l'investitore, andando a prevenire il riciclaggio del denaro.
Negli Stati Uniti sono orientati a integrare maggiormente le criptovalute nei sistemi finanziari tradizionali, in maniera da rendere sempre più agevole la loro fruizione e utilizzo. Visto il differente approccio e dato invece il concetto di globalizzazione della criptovaluta, bisognerà trovare delle posizioni, per andare a creare anche un quadro internazionale stabile a favore dell'utente stesso.
Il lavoro per creare un equilibrio tra normative, situazione globale e tecnologie
La Banca d’Italia e la Consob stanno lavorando a stretto contatto con i crypto service provider nell'ottica di creare un panorama dove si rispettino gli standard rigorosi per la sicurezza e l'antiriciclaggio. Bisogna quindi andare a creare delle normative, partendo dal nostro paese, che minimizzino il rischio operativo e finanziario, ottimizzando l'utilizzo della Cyber Security, Inoltre, queste normative devono permettere di mantenere un ambiente sano e sicuro quale è quella delle cripto, senza intromissione da parte di terzi, che ne possano compromettere la sicurezza.
Il settore cripto, nonostante la volatilità, è estremamente democratico e sicuro perché basato su una rete di nodi che convalidano ognuno delle determinate operazioni, che vengono effettuate. Sono quindi sotto agli occhi di tutti, pur rimanendo nell'anonimato. Quindi le possibilità di truffa, di intromissione e di manomissione sono pressoché nulle, il che garantisce sicurezza all'investitore e a chi maneggia le crypto. Inoltre, non sono soggette a intermediari, per cui questo diminuisce ancora le possibilità di frodi e truffe e chi fosse eventualmente mal intenzionato.
Partendo da dei presupposti così positivi, il tema cruciale sollevato da Panetta nella conferenza è stato il potenziale ingresso delle Big Tech, quale può essere Meta, Google o Amazon nel settore delle criptovalute e quindi come queste Big Tech integrino nella criptovaluta nel loro sistema di pagamento, con il rischio che in realtà vadano a erodere l'operato delle banche tradizionali, facendo loro perdere una parte importante delle operazioni.
È ovvio che la tecnologia vada avanti e il mondo si deve adeguare, però l'utilizzo per esempio di un portafoglio Web 3 interoperabile potrebbe essere una soluzione per mantenere una sorta di equilibrio tra quella che è l'innovazione e la stabilità.Dimostrando un crescente interesse verso le criptovalute con un approccio forse meno dinamico ma più bilanciato tra innovazione e tutela, l'Italia sta cercando un equilibrio che possa quindi garantire un buon operato sia alle aziende del settore, che all'utente. L'utilizzo e un'introduzione del portafoglio Web 3 potrebbe essere una chiave interessante per ampliare l'utilizzo delle cripto valute, ma in un contesto regolamentato, contrastando eventuali minacce che le big tech potrebbero portare. Il prossimo passo da parte del Governo italiano, della Consob e della Banca d'Italia sarà cercare un'armonizzazione a livello internazionale per andare ad abbattere dei rischi sismici, soprattutto tra sistemi diversi come quello europeo e quello statunitense, che hanno delle visuali molto diverse sull'argomento criptovaluta.
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