Doveva essere una normale uscita scolastica, ma un imprevisto ha rovinato i piani. La causa, un guasto alla piattaforma di carico per disabili del pullman, che avrebbe dovuto trasportare lei e i suoi compagni della Scuola Media “Palatucci” di San Rocco Castagnaretta (IC Cuneo Corso Soleri). E' quanto accaduto venerdì mattina scorso.
Anche lei come i suoi compagni delle classi terze avrebbe dovuto partecipare alla gita scolastica a Genova presso il Museo dell’Emigrazione. Ma la storia ha preso un'altra piega. Una sorte, che nulla avrebbe a che vedere con la decisione della scuola e della dirigente. Dopo i numerosi tentativi e contatti avrebbe, infatti, rinviato l'uscita per tutti, ma fermata dalla famiglia della ragazza, rispetta la sua decisione.
Tra gli insegnanti accompagnatori, però, qualcuno sostiene:
“Credo che si sia persa un’occasione per dimostrare coraggio e umanità – riflette l'insegnante -, rinunciando tutti a questa gita e posticiparla ad un’altra data con un veicolo perfettamente funzionante.
Ho assistito ad una brutta scena: nel piazzale di San Rocco Castagnaretta c’erano i compagni sull’autobus al caldo in attesa di partire e la ragazza fuori sotto la pioggia con una mantellina in attesa di essere accolta. Mi sarebbe piaciuto potervi raccontare un’altra storia con i compagni che rinunciavano insieme ai prof alla gita per stare con la compagna, purtroppo non è andata così”.
Una storia che, però, non viene confermata dalla dirigente Aurora Zitano.
“Ho dato indicazione che la gita non si doveva svolgere -spiega amareggiata -. Noi, scuola, e la famiglia conosciamo i dettagli della situazione. La ragazzina era già in scuola quando i compagni sono partiti e quanto raccontato non è corretto.
Abbiamo avuto un problema non dipendente da noi, ci siamo affidati ad un'agenzia per il noleggio del pullman, che però aveva una pedana rotta e ci è stato comunicato che avrebbero provata a sostituirlo con uno funzionante, ma così non è stato. Abbiamo contattato associazioni, servizi di taxi e noleggio e dopo un'ora e mezza di confronti avevo dato come ultima disposizione a tutti che la gita non si sarebbe fatta. Una volta comunicato anche alla famiglia, non era dello stesso avviso, in quanto interpretata come “non inclusione al contrario”, riconoscendo che il problema non era imputabile alla scuola o all'organizzazione. Ha, quindi, preferito decidere di tenere la ragazza a scuola e consentire ai compagni di viversi la loro gita”.
Una situazione che tocca l'opinione pubblica per il tema certamente sensibile, ma che per l'ente pubblico è una realtà quotidiana.
“Se da un lato ci ha fatto piacere ricevere messaggi di comprensione – continua Zitano -, ci lasciano l'amaro in bocca i giudizi di chi non conosce la situazione.
Siamo molto attenti alle politiche di inclusione e sarebbe stato lontanissimo dalle nostre volontà lasciare che la ragazza vedesse i compagni partire senza di lei. La scelta non è stata quindi arbitraria, ma condivisa con la famiglia. Per tutela della ragazzina non intendiamo che si ponga più attenzione del dovuto sul caso specifico e ci teniamo a ribadire - conclude - la nostra massima sensibilità e tutela a determinate situazioni di marginalità”.