C’è un momento in cui la cura smette di essere farmaci e monitoraggi. È un momento in cui la medicina si fa silenzio e ascolto, e la dignità delle persone conta più di tutto. Oggi, giovedì 29 maggio, al terzo piano dell’Ospedale "Michele e Pietro Ferrero" di Verduno, questa idea è diventata concreta: sono state infatti inaugurate le “Camere del Sollievo”, due stanze dedicate ai pazienti terminali e ai loro familiari, dove gli ultimi istanti possono essere vissuti in intimità e con rispetto.
Realizzate nell’area di degenza della S.C. Medicina Interna, le stanze sono nate grazie al contributo dell’Associazione Ho Cura Onlus e fanno parte dei progetti selezionati dall’iniziativa “Ci prendiamo cura di te”, promossa dalla Fondazione Ospedale Alba Bra.

L’inaugurazione è stata anche un’occasione per aprire una riflessione più ampia: come accogliere il fine vita in ospedale?
Come potenziare le cure palliative, dentro e fuori le corsie, per garantire un accompagnamento umano e rispettoso?
A pochi giorni dalla 24ª Giornata Nazionale del Sollievo – celebrata il 25 maggio e istituita per “promuovere la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale, soprattutto per chi non può più giovarsi di cure destinate alla guarigione” – l’evento dell’ASL CN2 si inserisce in un discorso che va oltre la cronaca e tocca il cuore della sanità: umanizzare la cura anche quando la guarigione non è più possibile.
Quattro sono i concetti chiave di questa giornata: cure palliative, terapia del dolore, umanizzazione e percorsi formativi. Parole che spesso restano sulla carta, ma che qui, nell’Ospedale Michele e Pietro Ferrero, provano a diventare un gesto concreto.
La dottoressa Paola Malvasio, direttore generale dell’ASL CN2, lo spiega così: “La Carta dei diritti dei morenti parla di vicinanza, di non morire in solitudine, di dignità. Da qui nasce la necessità di un percorso dedicato per accompagnare chi arriva in ospedale in uno stato di terminalità. È un segno di rispetto verso la dignità delle persone. Spesso capita che i pazienti terminali arrivino da casa per concludere la loro vita in pronto soccorso, una dinamica purtroppo molto diffusa che noi vorremmo trasformare”.
Maria Vittoria Oddero, vicepresidente dell’Associazione Ho Cura, aggiunge: “Quest’anno celebriamo il decennale della nostra associazione, che speriamo di festeggiare l’11 novembre, in occasione della Giornata Nazionale delle Cure Palliative. In questi anni abbiamo portato avanti, con fatica e passione, l’impegno di diffondere la conoscenza e la consapevolezza sulle cure palliative. Per il futuro, ci piacerebbe poter creare uno sportello fisico dove accogliere e ascoltare chi ha bisogno. Ma, soprattutto, ci auguriamo di poter contare su tanti nuovi volontari: il cuore di tutto quello che facciamo. Le Camere del Sollievo dell’ospedale di Verduno sono un obiettivo che ci ha dato molta soddisfazione raggiungere, perché rappresentano concretamente il nostro desiderio più grande: stare accanto al malato e alla famiglia, fino all’ultimo”.
Il dottor Fulvio Pomero, direttore del Dipartimento di Area Medica e della Medicina Interna, sottolinea: “Le stanze, a basso impatto tecnologico, garantiranno silenzio, intimità, tranquillità, accudimento e ascolto. L’obiettivo non è solo offrire uno spazio riservato dove restare con i propri cari, ma anche fornire un’assistenza mirata a controllare la sofferenza e i sintomi refrattari, evitando cure sproporzionate e non appropriate”.
La giornata ha visto altresì gli importanti e sentiti interventi dei dottori Luciano Scalise (direttore Fondazione Ospedale Alba-Bra), Maria Vittoria Oddero (vicepresidente Associazione Ho Cura), Giuseppe Naretto (responsabile Cure Palliative ASL Città di Torino), Massimo Perotto (direttore SC Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza), Ileana Agnelli (direttore SC Psicologia), Giancarlo Mercurio (coordinatore Corso di Laurea in Infermieristica), Roberto Burello (responsabile SS Centro residenziale di Cure Palliative-hospice), Laura Marinaro (responsabile SD Epidemiologia, promozione salute e coordinamento attività di prevenzione). Gli interventi sono stati allietati da intermezzi musicali a tema, eseguiti dalle sensibili mani del dottor Damiano Vallero.
L’impegno dell’ASL CN2 verso una sanità più attenta e umana non si è fermato qui: il 16 maggio, sempre a Verduno, si è tenuto il convegno “La perdita di una persona, la morte di un paziente: esperienze e vissuti”, un momento per approfondire i temi del fine vita anche sul piano psicologico, etico e spirituale. Un segnale che la cultura del sollievo non è un evento di un giorno, ma un percorso che va coltivato e difeso.
Le Camere del Sollievo hanno un grande significato: ricordano che la cura non finisce quando non ci sono più possibilità di guarigione. Che anche la morte merita rispetto, silenzio e un luogo dove chi resta possa trovare un momento di pace.
A Verduno, questa promessa si fa reale. Perché il rispetto del malato, anche alla fine, è un diritto che non possiamo permetterci di dimenticare.












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