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Attualità | 24 giugno 2025, 13:32

Stop al bonus nido per i baby parking: la rabbia dei genitori cuneesi su Change.org

Fino alla pubblicazione della circolare numero 60 dell'INPS, queste strutture erano regolarmente autorizzate. A marzo le cose sono cambiate, lasciando senza sostegno centinaia di famiglie

Stop al bonus nido per i baby parking: la rabbia dei genitori cuneesi su Change.org

Genitori cuneesi sul piede di guerra dopo la pubblicazione, a marzo scorso, della Circolare INPS n. 60. Quella del Bonus Nido. 

Erogato dall'INPS, esclude le spese per baby parking, ludoteche, spazi gioco e altri servizi educativi integrativi. Rimborsa invece le rette degli asili nido, pubblici o privati, e di alcune tipologie di strutture come le sezioni primavera e i nidi in famiglia, se autorizzati. Questo significa che, sebbene il bonus sia un aiuto economico per le famiglie con bambini piccoli, non è utilizzabile per servizi che non rientrano nella definizione di "asilo nido".

Spesso le uniche disponibili in alcune aree, o le uniche con posti disponibili.

Da Cuneo è stata lanciata una petizione su Change.org, dove sono già oltre 1500 le firme raccolte. Il problema riguarda tantissime famiglie e anche le strutture stesse, che vengono di fatto declassate dall'oggi al domani perché, prima della pubblicazione della Circolare, queste strutture erano regolarmente autorizzate dagli Enti Locali e riconosciute dalla Regione Piemonte e dagli altri Enti competenti. 

Le famiglie nel 2024 hanno infatti ricevuto con regolarità il Bonus. E anche nei primi due mesi del 2025. 

Una mamma che ci ha contattato spiega: "Come per il 2024, anche la domanda del 2025 è stata accolta: le fatture di gennaio e febbraio 2025 sono già state rimborsate e il pagamento è già arrivato sul conto. Hanno cambiato le carte in tavola durante l’anno, a marzo. Se a gennaio avessi saputo una cosa del genere, probabilmente avrei spostato mio figlio alla sezione primavera della scuola d'Infanzia! Perché mi sarebbe costato 2000 euro in meno, calcolati sull'intero anno".

Così continua la petizione: "Oggi, improvvisamente, queste strutture non sono più considerate “nidi” per accedere al bonus, nonostante offrano da anni un servizio educativo fondamentale, soprattutto in Comuni dove non esistono alternative pubbliche. I servizi esclusi dal Bonus Nido sono 3.867 solo in Piemonte, il 14.3% dei totali.

La comunicazione INPS è arrivata ben oltre la metà dell’anno scolastico, quando le famiglie
hanno già pagato diverse mensilità, senza sapere che sarebbero state escluse dai rimborsi promessi.

Ma a pagare le conseguenze non sono solo le famiglie ma anche i gestori di questi servizi che rischiano la chiusura.

L’esclusione dal Bonus Nido sta portando a disdette, perdita di iscritti, difficoltà economiche e licenziamenti del personale educativo. Un colpo durissimo per tante piccole realtà che da anni supportano le famiglie nella cura dei più piccoli, spesso in territori dove il pubblico non arriva

Chiediamo all’INPS e alla Regione Piemonte di non rimpallarsi le responsabilità e di intervenire subito:

  • per tutelare le famiglie che hanno già sostenuto spese importanti;
  • per salvaguardare la sopravvivenza dei servizi educativi integrativi autorizzati;
  • per garantire la continuità educativa ai bambini che frequentano queste strutture.

Non lasciamo sole le famiglie. Non condanniamo alla chiusura chi educa e accoglie ogni giorno i nostri figli con amore".


 


 

bs

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