Gentile direttore,
le scrivo per esprimere il mio profondo disappunto per non essere in alcun modo riuscita a prenotare nessuna delle prestazioni ad accesso libero e gratuito che il Centro Salute Donna dell'ospedale di Cuneo ha messo a disposizione per il mese di ottobre, da sempre dedicato alla prevenzione femminile.
Si trattava di visite ginecologiche, senologiche, dermochirurgiche, dietetiche e di nutrizione clinica, nonché ostetriche per la rieducazione del pavimento pelvico.
Bastava telefonare e prenotare contattando il numero 0171/642360 dalle 16 alle 18 da lunedì 29 settembre a venerdì 3 ottobre. Ero interessata alle prime tre visite, non prenotabili con una sola telefonata, ma con tre diverse, una per ogni prestazione richiesta. Va bene, mi sono detta: almeno una visita riuscirò a prenotarla.
Ebbene: io ieri ho fatto 99 telefonate più una. Le prime 99 distribuite nell'arco delle due ore con un solo esito: numero non disponibile (Ho l'elenco delle chiamate in uscita a testimoniarlo: sono proprio 100 totali ).

La centesima alle 18.04, quindi a orario di prenotazione chiuso: ho finalmente preso la linea e ascoltato la voce preregistrata che ricordava gli orari di prenotazione.
Non ritenterò oggi, anche perché verrà probabilmente annunciato l'enorme successo dell'iniziativa, al punto che i posti disponibili saranno andati esauriti in due sole ore, proprio nella prima giornata di prenotazione.
Ebbene, io non sono riuscita a prendere la linea in alcun modo.
Non voglio pensar male, ossia che il numero non fosse effettivamene contattabile né voglio pensare che molti di quei posti fossero già riservati, magari per parenti e amiche di personale interno. Ripeto, non lo voglio pensare.
Sono stata semplicemente sfortunata io. Cento telefonate inutili.
E allora, oltre che sfortunata, mi sono sentita svilita come cittadina prima ancora che come donna. Perché la salute è diventata una lotteria e questo "lancio" di visite gratuite è una bella operazione di marketing per l'ospedale , ma anche un'umiliazione per la sanità pubblica.
So che se avessi preso la linea probabilmente questa lettera al giornale non l'avrei mai scritta.
Invece, mi ritrovo a farlo. Non per me, perché io ho la fortuna di potermi permettere delle visite a pagamento. Ma per chi non lo può fare. E che tenta la fortuna sperando di accedere a una visita e magari salvarsi la vita.
Tengo a precisare che sono a conoscenza del fatto che il Centro dà ogni martedì e giovedì l'opportunità di poter effettuare visite senologiche con accesso diretto. E conosco l'impegno e la dedizione di chi ci lavora.
Contesto l'aver trasformato la prevenzione in una lotteria. Questo non è un servizio alle donne... .
Lettera firmata














