Oltre ogni aspettativa la partecipazione all’incontro “Qualcosa di nuovo si muove a Cuneo”, che si è svolto ieri sera alla Sala Varco. Le 90 sedie predisposte non sono bastate: ne sono state aggiunte oltre quaranta e una cinquantina di persone ha seguito in piedi l’intera serata. A questa partecipazione si è aggiunto un ottimo riscontro online, con più di 65 collegamenti in diretta sul nuovo canale YouTube: un segnale forte del crescente interesse verso il progetto civico che sta prendendo forma nella Granda.
L’iniziativa, condotta da Marco Bertone, ha alternato momenti di approfondimento e confronto con uno stile dinamico e partecipato.
La prima parte, dedicata a “Cuneo in movimento: trasporti e mobilità”, ha visto il dialogo tra Gian Luigi Miazza, presidente dell’Interporto di Vado, e Paolo Milanesio, esperto di comunicazione istituzionale, seguito dal confronto tra Livio Avagnina, direttore tecnico di Bus Company, ed Elio Beccaria, consigliere comunale di Cuneo. Temi come la logistica, la mobilità sostenibile e la connessione dei territori sono stati affrontati con competenza e visione, offrendo spunti concreti per il futuro della provincia.

[Gian Luigi Miazza in dialogo con Paolo Milanesio]
Nella seconda parte, il focus si è spostato sul “Cantiere verso la Rete Civica della Granda”, con la presentazione del Manifesto dei Valori, cuore politico e ideale del progetto. Coordinati da Bertone, sono intervenuti Stefania D’Ulisse (consigliera comunale e provinciale di Cuneo), Franco Demaria (sindaco di Saluzzo), Mirella Brizio (consigliera comunale di Fossano) e Stefano Bergesio (rappresentante del braidese). Dalle loro voci è emersa l’idea di una rete civica autonoma, riformista, democratica ed europeista, radicata nei territori e orientata alla partecipazione reale dei cittadini. Una rete che nasce dal basso, dalla volontà di curare insieme montagna, pianura e collina, ricomponendo le differenze in una visione unitaria e solidale della provincia.

[Livio Avagnina in dialogo con Elio Beccaria]
“Viviamo un tempo in cui la politica, per tornare ad essere credibile, deve ritrovare la forza del dialogo – è stato sottolineato nel dibattito – non quella del compromesso al ribasso, ma quella più alta e più difficile della cooperazione tra diversi: per sensibilità, cultura, esperienze. Solo dal confronto nasce una visione più larga, capace di rappresentare non una parte, ma la comunità intera. È questo lo spirito che muove il Cantiere verso la Rete Civica della Granda”.
Un pubblico attento e partecipe – composto da numerosi amministratori locali, rappresentanti di categoria, associazioni e comitati di quartiere – ha dato il segno tangibile di un fermento reale, di una voglia di nuova stagione civica nella Granda: concreta, aperta e orientata al futuro.

La Rete Civica della Granda vuole essere questo: la casa di chi crede che il futuro si costruisca con il dialogo, non con la contrapposizione; un laboratorio di cooperazione tra diversi, perché solo dal confronto nasce una politica capace di parlare alla comunità intera.
La serata si è chiusa con un messaggio che riassume il senso del percorso: “Questo Manifesto non è un punto d’arrivo ma un punto di partenza. La Granda è grande, ma non deve essere distante. E qualcosa, davvero, si è messo in movimento.”
















