Savigliano, che ospita una sede decentrata dell’Università degli Studi di Torino, rivendica un posto all’interno del programma regionale Piemove.
La misura, attiva dall’anno accademico in corso 2025/26, consente agli studenti universitari e ai dottorandi sotto i 26 anni (con Isee fino a 85.000 euro) iscritti all’Università e al Politecnico di Torino o all’Università del Piemonte Orientale, di usufruire gratuitamente del trasporto pubblico urbano nelle città capoluogo aderenti: Torino, Asti, Biella, Cuneo, Novara e Vercelli, con l’unica eccezione di Grugliasco.
Nel Consiglio comunale del 7 novembre, l’Aula ha votato all’unanimità per sollecitare la Regione – insieme alla Provincia, già schierata a favore dallo scorso settembre – affinché il progetto venga ampliato e includa anche i collegamenti con le città universitarie non capoluogo come Alba, Fossano, Savigliano e Mondovì, oltre a Ivrea e Verbania.
L’ordine del giorno era stato depositato dal gruppo di minoranza di centrosinistra Spazio Savigliano. "L’iniziativa 'Piemove – Piemonte Viaggia Studia' non tiene in considerazione altri centri che, pur non essendo capoluoghi, ospitano corsi universitari legati agli atenei coinvolti», hanno spiegato i consiglieri Giorgia Seliak, Paolo Tesio e Giacomo Calcagno.
Nei giorni scorsi la Regione ha diffuso i numeri dell’adesione: 60.000 studenti, di cui 4.600 nella provincia di Cuneo. Secondo Spazio Savigliano, questi dati rivelano un limite dell’attuale formulazione: "Il tasso di adesione – sostengono – è ben più basso del bacino potenziale, segno che la misura, così com’è, non riesce a coinvolgere pienamente gli studenti. Piemove avvantaggia soprattutto chi vive nei capoluoghi con accesso diretto al trasporto urbano, ampliando le disparità territoriali, indebolendo le aree interne e riducendo l’attrattività delle sedi universitarie periferiche. Il diritto allo studio deve essere garantito in modo equo a tutti gli universitari piemontesi, indipendentemente dalla sede di frequenza. Estendere i benefici anche a chi studia fuori dai capoluoghi sarebbe una scelta di giustizia sociale e un incentivo all’uso dei mezzi pubblici".
Con il sostegno della maggioranza (mentre i due consiglieri di minoranza del centrodestra erano assenti), l’ordine del giorno è stato approvato. Il documento impegna sindaco e giunta a rivolgere alla Regione, insieme alla Provincia e ad altri Comuni disponibili, la richiesta di ampliare Piemove anche alle sedi universitarie escluse, con particolare attenzione ai trasporti extraurbani – treni e autobus – che rappresentano il principale mezzo di spostamento degli studenti provenienti dai territori periferici.














