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Curiosità | 14 dicembre 2025, 18:29

Bra si è animata al suono della zampogna e dei musici di Natale

Succede domenica 14 dicembre nel cuore cittadino, che batte al ritmo degli zampognari 2.0. Ecco la loro storia

Bra si è animata al suono della zampogna e dei musici di Natale

Uno dei simboli del Natale è senza dubbio lo zampognaro. Così, nel pomeriggio di domenica 14 dicembre, le strade del centro di Bra si sono animate al suono inconfondibile di una zampogna, quasi a ricordare a tutti che ci stiamo avvicinando al Natale.

Dopo l’albero e le luminarie, anche lo zampognaro, nel suo tipico abito è un altro classico elemento del periodo natalizio, a cui già strizziamo l'occhio. Sonorità d'altri tempi, che di solito trovano spazio solo nel presepe, hanno invaso le vie ed incuriosito i passanti, insieme ad altri musici a fare da accompagnamento.

Una tradizione che resiste e che, in barba alla globalizzazione che tutto appiattisce, ha riscaldato i cuori della fredda giornata che ha avvolto la città della Zizzola. Che l'inverno è in arrivo!

Non è Natale senza zampognari: ecco la loro storia

Non sarebbe un Natale che si rispetti senza la figura dello zampognaro che con la sua melodia, dolce e malinconica insieme, porta in giro per le strade la buona novella della venuta di Gesù Bambino sulla Terra.

Tutti noi conosciamo lo zampognaro, ma forse ben poco sappiamo della sua storia anche se possiamo immaginare che la sua figura allieta il periodo natalizio da tempo immemore.

La figura dello zampognaro deve la sua fama a Napoli e al suo regno. La sua prima apparizione si ha a metà del Settecento quando faceva da accompagnamento musicale alle preghiere dell’avvocato-prelato Alfonso Maria de’ Liguori. Il Santo inventore della canzone “Tu scendi dalle stelle” usava raggruppare i lazzari per strada in piccoli gruppi canori, facendogli così apprendere i fondamenti del cristianesimo.

Originariamente lo zampognaro veniva dal vicino Oriente e conquistò in breve tempo gli antichi romani dove invece si usava suonare l’utriculus. Ad essere zampognari erano principalmente i pastori e lo strumento serviva a richiamare all’ordine il gregge.

Per quanto riguarda lo strumento musicale di per sé, questo era diffuso nell’Italia meridionale sin dall’età arcaica. La zampogna è costituita da un otre che funge da serbatoio d’aria e che si gonfia per consentire al musicista di riprendere fiato senza interrompere il suono.

Suonare la zampogna non è affatto semplice. Per riuscire ad emettere suono occorre infatti molto esercizio e soprattutto molto fiato oltre che, ovviamente, avere una grande passione e rispetto per le tradizioni. Non dimentichiamoci che lo zampognaro occupa anche un posto di tutto rispetto all’interno del presepe, proprio a fianco della Santa Famiglia.

Silvia Gullino

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