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Eventi | 08 settembre 2015, 07:59

Il vino piemontese in straordinaria crescita nel mercato norvegese: lo studio dell'Università di Torino (Guarda il video)

Presentati i risultati della ricerca del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari sulle vendite di vino rosso nel quinquennio 2010-2014 presso la sede della Banca d'Alba. Presente l'ambasciatore italiano in Norvegia Giorgio Novello

Da sinistra: Alessio Lazzari, Stefano Massaglia, Massimo Oberto, Giorgio Novello, Daniele Manzone

Da sinistra: Alessio Lazzari, Stefano Massaglia, Massimo Oberto, Giorgio Novello, Daniele Manzone

Uno studio basato sul quinquennio 2010-2014 quello condotto dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell'Università degli studi di Torino: oggetto della ricerca sono stati i nostri apprezzatissimi vini rossi piemontesi che in questi ultimi anni hanno visto una crescita esponenziale nel mercato dell'export verso la Norvegia nel settore del Food & Beverage. 

La ricerca è stata  affidata dal consorzio de "I vini del Piemonte" e presentato presso la sede della Banca d'Alba (la quale ha collaborato in stretto rapporto con il consorzio su questa iniziativa) nel pomeriggio di ieri, lunedì 7 settembre, una giornata che ha visto come ospite straordinario l’ambasciatore italiano in Norvegia Giorgio Novello.

Un'analisi scrupolosa svolta dai professori Alessio Lazzari e Stefano Massaglia che ha l'obiettivo di fornire alle piccole e medie imprese del settore vitivinicolo piemontese una serie di elementi utili per calibrare al meglio le azioni promozionali nei mercati del vino più importanti al mondo.

Il mercato norvegese, in particolare, ha un bacino quantitativamente medio piccolo (contando solamente 5 milioni di abitanti), ma rappresenta una realtà ricchissima (il secondo paese più ricco d’Europa) che ha dimostrato in questi ultimi anni di apprezzare il Made in Italy specie quando si parla di enogastronomia. Per quel che riguarda il vino nello specifico negli ultimi anni l’Italia ha letteralmente spodestato i francesi dal mercato che li ha visti in testa fino non troppo tempo fa, con una percentuale di export del 41% contro il 13% di quella francese.

Grazie anche al monopolio di stato sulla vendita di alcolici su prodotti oltre il 4% di gradazione alcolica si è riuscito a creare un netto gap tra i prodotti di fascia medio alta e quelli di fascia bassa: in questo modo il vino piemontese ha visto un incremento di vendita del 27%.

“In Banca d’Alba seguiamo i nostri clienti anche nel commercio internazionale creando dei servizi di supporto per superare gli ostacoli del commercio estero dalle contrattazioni internazionali, alla tutela nel rischio di cambio, fino all’assistenza sui nuovi voucher per l’internazionalizzazione” ha spiegato Stefano Porrino, responsabile Ufficio Estero di Banca d’Alba.

“Dal 2008 al 2014 l’Italia è diventato il primo paese nell’importazione norvegese, seconda solo agli Stati Uniti. Investire in questo stato in questo determinato periodo storico è conveniente: è un paese ricco con trend in netta crescita che dà lezioni di sviluppo anche agli altri stati europei. Inoltre è un paese affidabile che una volta acquisito può aprirsi anche ad altri settori tramite giochi di squadra e sinergia che possono determinare un lascito su qualsiasi risorsa della nazione esportatrice, turismo incluso” ha dichiarato nella sala congressi di via Cavour l’ambasciatore Giorgio Novello.

“Nel 2010 la regione leader del mercato era la Puglia.” - ha affermato il Direttore del Consorzio ‘I vini del Piemonte’ Daniele Manzone“Negli ultimi anni le tendenze sono drasticamente cambiate. Ad oggi il nostro più grande competitor rimane il Veneto, numero uno nelle vendite, ma il Piemonte viene subito dopo. Il vino piemontese va di moda, è ricercato e viene venduto ad un alto costo (prezzo medio intorno ai 19 euro a bottiglia ndr). I norvegesi cercano l’Italia e la qualità del prodotto: proprio per questo il Piemonte ha molte carte da giocare e può ancora crescere.”

“Cercare di affrontare il mercato puntando solo sui colossi economici potrebbe non risultare utile nella compravendita con l’estero." ha concluso Manzone - "Bisogna anche sapersi promuovere con chi sta dimostrando di apprezzare la qualità pagandola a buon prezzo: la Norvegia è uno di questi paesi ”

 

 

daniele caponnetto

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