Lunedì scorso sono stati accolti nella casa parrocchiale di San Filippo e Giacomo di Verzuolo, tre ragazzi africani cui è stato riconosciuto il diritto di asilo per motivi umanitari. Si tratta di Sainey (27 anni - Gambia) Muhammed (21 anni - Gambia) e Morro (21 anni – Senegal) tre giovani rifugiati che, finito il percorso di riconoscimento in Italia, non ricevono più alcuna forma di aiuto, né di tutela.
La comunità di Verzuolo si è fatto dunque carico in modo autonomo della loro accoglienza, che nasce da un progetto condiviso nel Consiglio Pastorale e coordinato da un gruppo di volontari con il parroco don Marco Testa. Il gesto, spiega Gianfranco Marengo, vuole essere un atto concreto di solidarietà della Comunità cristiana verzuolese, verso persone che fuggono da situazioni di grande sofferenza.
Tutta la cittadinanza verrà informata dell’iniziativa domenica mattina, in occasione delle messe in parrocchia, attraverso un testo che spiega come nasce il progetto e cosa vuol rappresentare, andando nella direzione indicata da Papa Francesco a tutti i cristiani, quella di aprire ai poveri le case parrocchiali e le strutture poco utilizzate.
Si cerca disponibilità per il loro sostegno, non soltanto per quanto riguarda le loro necessità materiali.
Come nasce il progetto? "In questi mesi, a seguito delle terribili notizie ed immagini provenienti dalle zone di guerra, un gruppo di famiglie, su mandato dei Parroci, si è incontrato settimanalmente per valutare la possibilità di accogliere, anche a Verzuolo, alcuni rifugiati - spiegano i volontari verzuolesi -. Durante le riunioni si sono incontrati i rappresentanti di diversi enti e associazioni territoriali (Comune, Caritas, Comunità Papa Giovanni…) al fine di determinare la soluzione più idonea rispetto alle risorse a disposizione, e di questo è stato messo al corrente il Consiglio Pastorale. Si è giunti, quindi, alla decisione di accogliere, nella casa parrocchiale dei SS. Filippo e Giacomo, i tre giovani africani Sainey, Muhammed e Morro, in possesso di permesso di soggiorno per motivi umanitari, che sono giunti a Verzuolo lunedì 22 febbraio".
Il progetto di accoglienza è stato messo a punto con la Comunità Papa Giovanni XXIII, che da tempo è impegnata nell’ospitalità di profughi, come a Saluzzo nell’ambito del campo solidale dei migranti stagionali al Foro Boario. Attualmente ha in carico i tre giovani e garantisce il proprio supporto per l’intera durata del progetto.
All’interno della casa parrocchiale è stata predisposta una camera al piano superiore, mentre l’utilizzo della cucina e del bagno sarà comune alle altre attività che già si svolgono attualmente (incontri, settimane comunitarie dei giovani) e che potranno proseguire regolarmente.
I tre giovani, aggiungono i volontari, potranno fermarsi a Verzuolo per un tempo limitato (indicativamente, tre mesi), durante il quale dovranno rendersi utili per alcuni lavori ed intanto sarà definito il loro progetto futuro (ricerca di un lavoro, di una soluzione abitativa più stabile, eventuale ritorno al proprio paese).
"Allo stesso tempo, desideriamo coinvolgere tutte le persone di buona volontà, affinché i giovani possano sentirsi accolti ed aiutati, non soltanto nelle loro necessità materiali. Chi è interessato a dare la propria disponibilità, in qualsiasi forma, può comunicarlo ai Parroci oppure o alla referente Bruna Aburrà. Sarà tenuto informato delle necessità che si presenteranno e, di volta in volta, potrà aderire liberamente secondo le disponibilità".