Qualunque professionista o impresa operi sul mercato deve adottare obbligatoriamente un regime fiscale. Attualmente nel nostro ordinamento sono presenti tre diversi regimi fiscali: il regime ordinario, il regime semplificato per cassa e il regime forfettario che ha sostituito il precedente regime dei minimi.
In particolare cercheremo di capire quali sono le caratteristiche del regime forfettario e quali sono i requisiti necessari per potervi accedere oltre ai vantaggi conseguenti.
Regime forfettario come regime fiscale agevolato
Alcune imprese hanno l'obbligo di adottare il regime fiscale ordinario che applica un principio di competenza, comportando l'obbligo di pagare le imposte anche prima del momento effettivo dell'incasso dei ricavi conseguiti. Comporta inoltre l'obbligo di tenere tutte le scritture contabili obbligatorie, per le quali è necessaria una notevole preparazione tecnica. Quindi l'ausilio di professionisti, con i relativi costi maggiori da sostenere rispetto ad altri regimi, è indispensabile. Ma il regime ordinario offre anche una maggiore facilità di ricostruzione della storia dell'attività, utile ad esempio in caso di divisione ereditaria. Il regime semplificato per cassa è quello al quale si accede quando non si superano determinati limiti di compensi o ricavi. Per prestazione di servizi non si superano i 400.000 euro e per attività diverse non si superano i 700.000 euro. Il regime forfettario rappresenta invece un regime fortemente agevolato, in quanto applica un’imposizione sostitutiva notevolmente ridotta rispetto alle aliquote ordinarie IRPEF che partono dal 23%.
Regime forfettario 2019
Grazie alle importanti news segnalate da Giampiero Teresi di www.regime-forfettario.it, però, va evidenziato che i vantaggi del regime forfettario verranno ampliate grazie alla nuova manovra varata dal governo.
Applicando il regime forfettario si ottiene un'imposta sostitutiva di IRPEF, IVA ed IRAP del 15%, e del 5% per le startup. Tuttavia a partire dal 2019 anche il regime forfettario subirà delle modifiche, con un estensione del campo di applicazione. E dal 2020 in poi l'aggiunta di una seconda aliquota del 20%. Si tratta della Flat Tax prevista nella legge di bilancio che verrà approvata dicembre.
Requisiti necessari
Il regime forfettario ha sostituito il precedente regime dei minimi. Sono fondamentalmente tre i requisiti essenziali per poter accedere a questo regime che permette l'applicazione di imposizione sostitutiva: aver conseguito o prospettare di conseguire nell'anno compensi o ricavi non superiori a un certo limite, che varia a seconda del codice Ateco connesso al tipo di attività svolta e che fino ad oggi aveva un limite massimo di 50.000 euro. A partire dall'entrata in vigore della Flat Tax sarà esteso fino a 65.000 euro; non aver superato nell'anno, o prospettare di non superare, costi per il personale superiori a 5.000 euro lordi; non aver superato nell'anno o prospettare di non superare 20.000 euro di costi al lordo degli ammortamenti per l'acquisto di beni strumentali necessari per lo svolgimento dell'attività.
Vantaggi del regime forfettario
Questo regime permette di applicare un’imposta sostitutiva dell'IRPEF, dell'IVA e dell'IRAP, le principali imposte pagate dalla maggior parte dei professionisti e delle imprese. L'aliquota d'imposta applicabile è del 15%. Inoltre la base imponibile non è data dai ricavi effettivi ma dal coefficiente di redditività su quei ricavi che è sempre inferiore. Ad esempio, per un professionista il coefficiente di redditività è del 78%. Per valutare il coefficiente di redditività applicabile all'attività svolta si deve andare a guardare il codice Ateco connesso a quella tipologia di attività e si potrà così procedere ad un calcolo valutativo.
Un regime particolarmente vantaggioso, soprattutto per i contribuenti minimi che non producono un fatturato particolarmente esorbitante nell'arco dell'anno.
