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Attualità | 01 marzo 2019, 11:03

"Sull'ospedale unico basta perdere tempo: la politica deve prendersi la responsabilità di decidere l'ubicazione"

A parlare Germana Avena, presente ieri sera (28 febbraio) all'incontro tra commissione sul nuovo ospedale unico di Cuneo e rappresentanti delle associazioni di volontariato

"Sull'ospedale unico basta perdere tempo: la politica deve prendersi la responsabilità di decidere l'ubicazione"

Mario Figoni, Giovanni Gazzera e Massimo Silumbra non hanno molti dubbi: la posizione preferibile per il nuovo ospedale unico della città di Cuneo è fuori dal centro, così da permettere la più completa accessibilità specie durante gli scenari d'urgenza.

Lo spunto è stato consegnato dai rappresentanti delle associazioni di volontariato che con il S.Croce e Carle lavorano quotidianamente nel corso dell'audizione tenutasi ieri (giovedì 28 febbraio) nella sala del Consiglio del capoluogo, nuovo passo nei lavori della commissione temporanea speciale dedicata a seguire l'iter di realizzazione della struttura. Commissione che ha cominciato a centrare di più il suo vero scopo, cioè discutere di dove costruirlo, questo futuro ospedale unico.

Oltre alle diverse anime del volontariato cittadino all'audizione hanno presenziato anche i rappresentanti dei comuni di Valdieri, Saluzzo (con il vicesindaco Franco Demaria), Marsaglia (con il sindaco Franca Biglio), Mondovì (con il consigliere comunale Maurizio Ippoliti), Cervasca, Morozzo (con il sindaco Mauro Fissore), Roccavione (con il sindaco Germana Avena) e Beinette (con il sindaco Lorenzo Busciglio).

Quello dell'ospedale unico è un vero e proprio sogno – ha aggiunto Figoni – e specie se sviluppato in senso orizzontale aiuterebbe a risolvere le problematiche di frammentazione del percorso di cura”. Dello stesso parere anche Silumbra: “Il S.Croce e Carle è un'eccellenza riconosciuta a livello nazionale ma la struttura unica è ormai diventata fondamentale”.

Il nuovo ospedale dovrà coprire circa 90mila metri quadri e ospitare circa 650 posti letto, numeri che secondo il consigliere Silvano Enrici – d'accordo con la visione di una realtà “orizzontale” indicata da Figoni - si potrebbero raggiungere ampliando la struttura del Carle, possibilità prevista dal Piano Regolatore. Opzione praticabile? Se ne riparlerà di certo.

LA RICHIESTA DI PARERI TECNICI

Per la realizzazione del nuovo ospedale il sindaco Federico Borgna ha recentemente espresso la volontà di interpellare tecnici del Politecnico di Torino esperti in progetti di questo tipo. Una decisione osteggiata da più di uno degli amministratori presenti in commissione.

Non sono i tecnici a dover decidere l'ubicazione effettiva del nuovo ospedale ma la politica – ha tuonato la Avena, spalleggiata dal collega Busciglio - . Non perdiamo tempo: il Politecnico dia gli elementi per effettuare la scelta ma non evitiamo la responsabilità, ogni amministratore è stato eletto per prendere decisioni come questa”.

Netta la risposta del presidente della commissione Alessandro Spedale e della collega Tiziana Revelli: “Le valutazioni tecniche sono necessarie, non si possono affrontare passi come questo con superficialità. Anche delegando, comunque, la nostra amministrazione ha tutta l'intenzione di assumersi la responsabilità”.

Insomma il climax della storia della commissione temporanea si avvicina sempre più. Ma non è l'unico “spettro” a delinearsi all'orizzonte: con lui, anche l'apertura dell'ospedale di Verduno, che - per usare una parola ripetuta più volte in audizione - “incombe”, rendendo a sua volta più precaria la prominenza di settore di Cuneo.

Perdere l'eccellenza una volta conquistata è più facile di quanto si pensi – ha ricordato ancora la Avena - . E quando sono già passati una volta, certi treni, è difficile prenderli di nuovo al volo”.

simone giraudi

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