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Economia | 24 dicembre 2019, 13:50

Allarme sulle sigarette elettroniche: è rientrato?

Sigarette elettroniche: fake news e disinformazione sono all’ordine del giorno

Allarme sulle sigarette elettroniche: è rientrato?

Il settore delle sigarette elettroniche è, senza ombra di dubbio, uno di quelli presi di mira maggiormente dalle fake news. La disinformazione è massiccia, messa in piedi dalle multinazionali del tabacco che, dopo una leadership durata troppo a lungo, vedono il loro business in calo.
Coloro che optano per le sigarette elettroniche, lo fanno quasi sempre perché sono consapevoli che il prodotto presenta molte meno sostanze cancerogene. Non ne giova, però, solo la salute, m anche il portafogli, dato che, a fine mese, con la sigaretta elettronica, si spende decisamente di meno e non si perde tutto il piacere delle vecchie abitudini.

A livello globale, chiaramente, ne beneficia soprattutto il settore medico-sanitario che si trova a dover fronteggiare costi decisamente inferiori rispetto ad anni addietro.

Sigarette elettroniche: il caso USA e il tripudio della disinformazione

L’apice delle campagne pilotate contro la sigaretta elettronica si registra negli USA. L’attacco mediatico, specie negli ultimi mesi, si è fatto molto più intenso: presunti esperti sostengono che i danni apportati alla salute dell’organismo, siano esattamente gli stessi rispetto alle sigarette tradizionali. Altra accusa è che, se proprio si deve fumare, dato che le differenze stanno a zero, allora è meglio optare per le sigarette classiche. Tuttavia, ci si dimentica (volontariamente) che con la sigaretta elettronica si svapano liquidi e non c’è traccia alcuna di nicotina.

Nell’ultimo periodo, negli USA si è registrato un incremento di morti e di ricoveri (9 casi in totale) perché, al posto dell’e-liquid, sono stati utilizzati nelle e-cig, dei liquidi al THC assolutamente illegali che, tra le altre cose, in Europa sono banditi. Inizialmente, i mezzi di comunicazione statunitensi hanno fatto passare solo ciò che faceva comodo alle multinazionali del tabacco, vale a dire che la sigaretta elettronica fosse nociva anche più del tabacco tradizionale. La stampa, in seguito, ha voluto vederci chiaro e la NBC ha condotto un’analisi sui liquidi utilizzati nei casi di morte.

Il risultato ha evidenziato che tutte le sostanze nocive nulla hanno a che vedere con il glicole propilenico (E1520), con il glicerolo (E422) e con gli additivi alimentari presenti negli e-liquid. Nelle casistiche di morti e ricoveri, era stata utilizzata una combinazione fra acetato di vitamina E e miclobutanil, un pericoloso funghicida che, se bruciato tramite combustione, diventa cianuro.

La pericolosità dell’acetato di vitamina E

Conosciuto ugualmente come tocoferolo acetato, l’acetato di vitamina E è un additivo di natura addensante, particolarmente presente nelle creme per la pelle, nei balsami e nei prodotti di tipo dermatologico. Vero è che le sue proprietà assicurano importanti benefici alla pelle, per via degli effetti antiossidanti. Non è un caso che venga impiegato comunemente anche nelle diete. Tuttavia, inalarlo potrebbe essere pericoloso.

Da lì, si è diffuso il panico fra gli habitué delle svapo. Si ricorda, però, che le sostanze in questione sono state rinvenute solo ed esclusivamente in pochi campioni per sigaretta elettronica, e in maniera circoscritta agli Stati Uniti d’America.

Il mercato illegale negli USA

Tra gli svapatori ricoverati d’urgenza, vi è Adam Hergender. Intervistato da un giornalista, ha ammesso di aver avuto forti difficoltà respiratorie e febbre alta, dopo aver svapato liquidi al THC, acquistati da uno spacciatore.

Fra le altre pessime abitudini di alcuni svapatori, vi è la miscela di sostanze di cui gli effetti sono ignoti. Non è questo, difatti, il modo corretto di utilizzare la sigaretta elettronica.

Come mai i casi di ricoveri riguardano solo gli USA e non l’Europa?

Da 10 anni, in Italia e in Europa, la sigaretta elettronica è un dispositivo frequentemente utilizzato e ne si può solo parlare bene, visto che si sono registrati miglioramenti rispetto alla sigaretta tradizionale. Forse, anche negli USA andrebbero fatti maggiori controlli, prendendo il modello del Vecchio Continente come esempio.

Non è un caso se, anche quando si impiega un liquido sigaretta elettronica che contiene nicotina, nel mercato legale vi sono i pratici kit pronti all’uso, sicuri e certificati, prodotti dai centri specializzati che, prima di commercializzarli, effettuano moltissimi test periodici sulla qualità dei liquidi, per evitare che vi siano rischi per i consumatori.

Quando si parla di e-cigarette, è opportuno non fermarsi alla lettura dei roboanti titoli di notizie presenti su Internet, dove furbi webmaster e content editor sfruttano il clickbait con l’intento primario di acchiappare lettori. Per effettuare una buona informazione, le notizie vanno costantemente approfondite e verificate. Non tutti lo fanno e, per questo motivo, le bufale del web si diffondono a macchia d’olio.

La sigaretta elettronica, pertanto, è di sicuro molto meno pericolosa per la salute, se la si paragona a quella classica. Il problema è l’utilizzo che se ne fa e, nello specifico, cosa si va a mettere all’interno.

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