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Al Direttore | 01 agosto 2015, 13:00

Frammenti di vecchia filastrocca cercansi: l'appello di una "ex-cuneese"

Riceviamo e pubblichiamo

Frammenti di vecchia filastrocca cercansi: l'appello di una "ex-cuneese"

Gentile Direttore,

sono una signora di 64 anni, nata in Liguria e che da 30 anni vive nel Veneto.

Ho frequentato per pochi mesi la prima elementare a Cuneo, in via Santorre di Santarosa, in una pluriclasse all'interno di un locale riadattato ad aula, dove ho iniziato il mio brillante percorso scolastico terminato con la laurea in matematica a Padova. Ricordo un inverno gelido e luminoso: abitavo in corso Nizza 68 sopra un panificio meraviglioso il cui profumo è uno dei miei ricordi più graditi...

La maestra ci aveva insegnato una poesia in dialetto cuneese che ricordo con difficoltà, di cui avevo imparato più il suono che le parole, che ricordo così:

"Nui a Cuni,

travers la Stura,

Cheimo un punt fenomenal,

Alt, lung, senza misura

Da riempir tuta la val.

???

Giunge a  Cuni a l'ha tre o quattro facciate Passan sura, passan suta.

????

A la sura il treno fila

???

A la suta il marciapie'

In auto in bici

Manco a dirlo

Van cupiotti a suspire'.

E che vista da la' in cima

Che delizia respire'

La montagna gode il clima

Senza venger a pire' "

C'è qualcuno che la ricorda per intero? Che me la può scrivere e anche spiegare?

Grazie per l'aiuto!

Gabriella Belle'

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