Dopo quello dedicato alla modernissima scuola dell’infanzia di via Rejnaud, Paesana si appresta a vivere un altro sabato di festa. Il 15 ottobre prossimo, infatti, verrà inaugurata la nuova ala Raf (Residenza Assistenziale Flessibile) della Casa di riposo di via Margaria. Un nuovo ed importante fiore all’occhiello di un paese che da un anno a questa parte sembra godere di un risveglio – anche ed a volte soprattutto per merito dei privati – che da queste parti tutti si augurano duraturo.
Prima l’ingresso sulla scena del biologico locale della celeberrima “Ponti” (quella dei sottaceti e dell’aceto balsamico, per intenderci) ed il suo matrimonio con l’Azienda Achillea, poi l’inaugurazione del nuovissimo stabilimento per l’imbottigliamento dell’Acqua Eva, poi – come detto – l’asilo ed ora questo nuovo troncone di Raf che doterà la struttura creata dal sindaco socialista Manlio Vineis nel 1975 di 5 nuove camere con 10 posti letto riservati a non autosufficienti. Che andranno ad aggiungersi ai 17 già esistenti.
Giovedì scorso la presidente dell’Ente Armanda Picca ha indetto una conferenza stampa per illustrare l’opera alle più importanti testate locali e guidarle alla sua “scoperta”. Si tratta di un edificio completamente nuovo, dotato di un piano semi interrato – sul quale poggiano, fra l’altro, i magazzini, la dispensa, la sala riunioni ed un’ampia ed agevole cucina – e di uno rialzato, che ospita invece le camere, la reception ed una luminosissima e straordinariamente ampia “veranda” che sarà un po’ il salotto della struttura. E’ costato 1.100.000 euro ed è “stato realizzato con fondi interamente nostri, attinti dall’eredità lasciataci dalle sorelle Garzino” ci dice con soddisfazione a dir poco legittima Armanda Picca, la presidente dell’ente sin dal 2004, quando il sindaco Anselmo rinunciò al suo apporto in giunta per affidarle il delicato incarico. Alla spesa vanno aggiunti i complessivi 45mila euro giunti quale contributo dalla Fondazione CRT, usati per la realizzazione della cucina e l’acquisto del nuovo blocco cottura.
Una nuova Raf che è un piccolo gioiello destinato ad incastonarsi alla perfezione in una struttura – di cui è direttore Moreno Crespo - dove oggi tutto funziona al meglio per merito quasi esclusivo di questa donna caparbia che aveva contraddistinto il proprio ingresso ai vertici dell’Ente rincorrendo quei fornitori che scaricavano nei magazzini della struttura un certo quantitativo di frutta o di verdura e ne annotavano il doppio in fattura. Oggi Armanda Picca sorride quando le ricordiamo l’episodio. Ma è un sorriso di assenso. “Dove c’è di mezzo la cosa pubblica deve esserci la massima trasparenza” ci dice. Non è cosa da poco.
Più volte abbandonata al suo destino dalle varie istituzioni (anche locali), proprio la cocciutaggine di questa lady di ferro – i cui viaggi a bussare alle porte di Regione e Provincia “per le necessarie autorizzazioni” non si contano più - oggi sfocia nella realizzazione di un’opera destinata a scrivere una pagina indelebile nella storia del paese. Un’opera “che dedico con forza ed affetto a tutti i collaboratori che sono stati al mio fianco in questi 7 anni di governo dell’Ente ed al personale che in esso vi lavora” ci dice la signora Picca. E forse un po’ anche al marito, che ha coinvolto in questa sua appassionata gestione. Sarà il dipendente più anziano, sabato prossimo, a tagliare il nastro tricolore mentre una parte dei “Polifonici del Marchesato” intonerà l’inno di Mameli. I politici, per una volta, dovranno farsi da parte. Perché anche questa è Armanda Picca.
La retta giornaliera nei reparti Raf della Casa di Riposo di Paesana è stata fissata in 65 euro per ospiti già presenti nella struttura ed in 75 per i nuovi entrati.




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