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| 20 febbraio 2012, 16:39

Nuovo impianto di biomasse a Cavallermaggiore

La realizzazione è stata autorizzata dalla Provincia di Cuneo. Saranno creati 25 nuovi posti di lavoro

Nuovo impianto di biomasse a Cavallermaggiore

La Provincia di Cuneo, sulla base del parere favorevole della Conferenza di servizi, ha autorizzato (con comunicazione del 13 Febbraio al Comune) la realizzazione sul territorio di Cavallermaggiore di un impianto di cogenerazione alimentato con biomasse legnose. L’impianto, tramite l’utilizzo di legno cippato , produce energia elettrica e energia termica (acqua calda).

La Conferenza di servizi che ha esaminato la pratica dell’impianto di cogenerazione di Cavallermaggiore ha coinvolto 16 diverse istituzioni o Enti tra i quali: Comune di Cavallermaggiore, ASL  CN1, Vigili del fuoco, ARPA Piemonte, etc.

La ditta che realizzerà l’impianto, un investimento di alcuni milioni di euro, è la Allasia Plant della famiglia Allasia di Cavallermaggiore. L’impianto sarà locato in strada vicinale delle Basse e appartiene alla categoria di impianti di media dimensione con una potenza produttiva di 1 MW di energia elettrica e 3,5 MW di energia termica. L’impianto sarà realizzato secondo le più moderne tecnologie e applicando le Migliori Tecniche Disponibili (MTD). L’alimentazione dell’impianto necessita di 45 Ton./giorno di biomasse pari a circa 16.000 Ton./anno.

La ditta Allasia Plant ha assunto l’impegno di approvvigionarsi delle biomasse necessarie nel raggio di 70 Km. di distanza, principalmente da coltivazione a ciclo breve di pioppi di loro proprietà. E’ vietato l’uso di sermenti di vite e di rami di potatura di frutteti.

L’insediamento comprende, oltre all’impianto di cogenerazione, la realizzazione di un essiccatoio di biomasse legnose e di serre, circa 2.000 mq, per la selezione e l’allevamento di piante necessarie alla realizzazione di filiere agro-energetiche. Le due strutture di servizio sono funzionali allo sfruttamento dell’energia termica prodotta dalla centrale e che altrimenti andrebbe persa. L’impianto, nel suo complesso, darà lavoro a circa 25 persone , delle quali, 4 addetti fissi all’impianto di cogenerazione  e venti per le attività dell’essiccatoio e per le serre.

Il Comune di Cavallermaggiore ha partecipato attivamente ai lavori di istruttoria della pratica di autorizzazione, in particolare per gli aspetti di propria competenza, aspetti urbanistici e della viabilità e per l’approvazione del Piano economico aziendale. Il Comune ha inoltre richiesto in sede di Conferenza di servizi che gli Enti competenti in materia di impatto ambientale assumessero le iniziative più consone per assicurare che l’impianto non rappresentasse un rischio per l’ambiente e per la popolazione di Cavallermaggiore. Ai lavori della conferenza dei servizi hanno partecipato anche i rappresentanti della Lega ambiente di Cavallermaggiore.

 “Siamo soddisfatti che la ditta Allasia Plant, società di proprietà di una famiglia che da generazioni svolge l’attività di vivaismo e di coltivazione di pioppi, abbia superato “l’esame” della Conferenza di servizi e ottenuto l’autorizzazione a realizzare a Cavallermaggiore un impianto di trasformazione delle biomasse legnose da loro stessi prodotte. – afferma Antonio Parodi, sindaco di Cavallermaggiore, in seguito al pronunciamento della Conferenza dei servizi  – La nuova Amministrazione aveva preso in carico l’istruttoria concernente la pratica quando questa era già in fase avanzata. L’iter infatti era iniziato nell’Autunno 2010 e la prima Conferenza dei servizi, riunitasi in data 16 Febbraio 2011, aveva richiesto una serie di chiarimenti ed integrazioni. Per quanto riguardava il Comune, a parte le osservazioni effettuate dall’ufficio tecnico circa la locazione dell’impianto, la Commissione Agricoltura, nella riunione del 15 Febbraio 2011, esprimeva un parere favorevole senza alcuna condizione. Molti invece erano i fattori critici che l’impianto presentava: origine e caratteristiche delle biomasse necessarie all’impianto, viabilità che se non adeguata avrebbe causato grosse difficoltà e bilancio ambientale negativo. La Commissione agricoltura neo costituita, dopo le elezioni amministrative del Maggio 2011, riunita il 19 Luglio esprimeva un parere condizionato al soddisfacimento di una serie di condizioni. La Allasia Plant rispondeva positivamente su tutto il fronte modificando il proprio progetto, compresa la questione dell’origine e qualità delle biomasse e trovando con il Comune una soluzione anche per l’aspetto del bilancio ambientale. In particolare voglio sottolineare che il sistema di filtraggio dei fumi sarà un sistema di filtri a maniche, il più efficace e sicuro attualmente disponibile. Il monitoraggio delle emissioni sarà in continuo, 24 ore su 24, con un collegamento on line con il Comune per un controllo totale della regolarità di funzionamento dell’impianto. Per la questione del bilancio ambientale ci è venuta in aiuto una norma dello Stato che consente  che il proponente possa corrispondere al Comune una misura compensativa finalizzata alla realizzazione di interventi di riqualificazione energetica delle strutture del Comune stesso o di realizzazione di impianti a fonti rinnovabili utili ad abbassare le emissioni sul territorio comunale.“

“Dal punto di vista agricolo l’impianto si configura come una attività di trasformazione della produzione di legno, quindi classificabile come attività connessa all’agricoltura, pienamente compatibile con le politiche dell’Unione Europea, dello Stato e della Regione Piemonte. – afferma Giovanni Battista Testa , assessore all’agricoltura del Comune  – Il progetto rappresenta un rafforzamento della filiera del legno, già ben rappresentata a Cavallermaggiore e il completamento del ciclo produttivo con la trasformazione in energia elettrica e termica di un prodotto del territorio. Il rammarico è che la passata Amministrazione non avesse intravisto nel progetto l’opportunità di utilizzo dell’energia termica per un impianto di teleriscaldamento per la Città, perché in quel caso si sarebbe chiuso il cerchio e razionalizzato al massimo l’efficacia produttiva dell’impianto. Quando abbiamo preso in carico l’istruttoria della pratica l’impianto aveva già una configurazione e una locazione che non consentiva più di tornare indietro”.

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