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Attualità | 20 marzo 2013, 11:10

Walter Bonatti e Kurt Diemberger “ospiti” della puntata di “Un libro per the” alla Biblioteca di Saluzzo

Alle 17.15 di venerdì 22 marzo prossimo i giornalisti Roberto Mantovani e Alberto Gedda presenteranno i libri " Walter Bonatti, una vita libera” e "Il settimo senso"

L'indimenticato Walter Bonatti

L'indimenticato Walter Bonatti

Preceduta dalla somministrazione di un ottimo the caldo da parte delle donne dell'Associazione Penelope ed accompagnata da interventi musicali a cura della Fondazione Scuola di Alto Perfezionamento Musicale, alle 17.15 di venerdì 22 marzo la Biblioteca civica ospiterà un nuovo appuntamento della rassegna "I venerdì della biblioteca. Un libro per the" con una “puntata” dedicata a due “grandi” dell’alpinismo classico: Walter Bonatti e Kurt Diemberger, protagonisti del grande alpinismo degli anni 50 e 60. E anche oltre, nel caso di Diemberger, che ha compiuto 81 anni il 16 marzo scorso e ancora di recente non ha perso l’occasione per una “visita” ad alta quota sulle Ande. Bravi tanto sulla roccia e sul ghiaccio quanto con la penna, entrambi hanno realizzato libri importanti, che hanno segnato più di una generazione di lettori e col passare del tempo sono diventati degli evergreen.

Venerdì i giornalisti Roberto Mantovani e Alberto Gedda presenteranno i libri " Walter Bonatti, una vita libera” (a cura di Rossana Podestà, Rizzoli 2012) e  "Il settimo senso" di Kurt Diemberger (Alpine Studio, Lecco 2012).

“Walter Bonatti, una vita libera” è il libro che, meglio di tutti, racconta la vita del protagonista, scomparso diciotto mesi fa, nella notte tra il 13 e 14 settembre 2011. Scritto e curato da Rossana Podestà, compagna di Bonatti per più di trent’anni, tratteggia in modo non convenzionale la vita, i sogni, il carattere di Walter, le sue imprese e la sua vita privata. Ricchissimo di immagini, il volume raccoglie molte delle foto più belle del grande alpinista esploratore, ma anche molti ricordi e oggetti della sua vita privata.

Il settimo senso di Kurt Diemberger - austriaco di Salisburgo residente da molti anni in Italia, è noto per aver scalato in prima ascensione assoluta due “8000” vergini: il Broad Peak, nel 1957, e il Dhaulagiri nel 1960 - è una grande storia ripercorsa per intero. Dagli anni ’50, quando Kurt affrontò le più difficili vie di roccia e ghiaccio delle Alpi, all’Himalaya e nel Karakorum, dove realizzò le prime ascensioni assolute del Broad Peak e del Dhaulagiri, senza ossigeno e senza portatori d’alta quota. Nel libro, l’autore tratteggia con passione e maestria le emozioni che lo hanno accompagnato in alcune situazioni al limite, con le quali ha dovuto confrontarsi e sulle quali nei suoi precedenti scritti non si era ancora soffermato. In quest’ultimo volume, Diemberger si chiede: è tutto casuale ciò che avviene? C’è qualcuno o qualcosa che guida gli eventi? Esiste forse un timoniere invisibile che dirige i tuoi passi, che ti spinge a determinate scelte, in modo che tu sopravviva laddove magari altri cadono e periscono?

W.A.

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