Rifiuti Zero è una strategia che si propone di riprogettare la vita
ciclica delle risorse in modo tale da riutilizzare tutti i prodotti,
facendo tendere la quantità di rifiuti da conferire in discarica allo
zero, contrapponendosi alle pratiche che prevedono necessariamente un
processo di incenerimento o discarica. Il processo assomiglia al
riutilizzo delle risorse fatto dalla natura. Tra i suoi maggior
teorizzatori vi è il prof. Paul Connett, docente della St. Lawrence
University (Canton). Siamo liberi cittadini attivi nei movimenti che
lottano per la tutela dell’ambiente e del territorio. Siamo un piccolo
gruppo di persone, abbiamo seguito la questione, partecipato alla
riunione provinciale di Venerdì scorso con breve riassunto delle
decisioni prese e ci stiamo attivando da poco su Facebook oltre ad
avere creato un e- mail per iniziare ad aprirci in modo aperto,
formativo sulla questione con tutte le persone che vogliono interagire
con noi. Noi che ci denominiamo i 'pionieri' del comitato, insieme ad
altre persone a livello provinciale, ci stiamo formando in modo
privato cioè a casa ognuno per conto proprio sul come impostare questo
comitato per poi aprirlo al pubblico ascoltatore e poi partecipe se
interessato a seguire con noi la vicenda di questo disegno di legge
cui noi da questo poco tempo ci stiamo lavorando ed abbiamo preso a
cuore l'argomento. Presto a livello locale raccoglieremo le firme con
dei banchetti per le vie/ piazze di questa città, esse saranno
necessarie perché questo disegno di legge di iniziativa popolare
diventi realtà. Vogliamo una differenziata porta a porta con tariffa
puntuale perché produrre rifiuti ha un costo elevato! La Tares
interessa chiunque possieda o detenga locali suscettibili di produrre
rifiuti, ma peserà in modo particolare sulle famiglie numerose e sulle
imprese. La TIA (tariffa di igiene ambientale), invece, permette il
pareggio automatico dei bilanci: la gestione dei rifiuti e della
pulizia del comune non può essere in perdita, perciò non può sottrarre
risorse ad altre voci del bilancio comunale. Inoltre, la tariffa
impone ai dirigenti delle aziende di gestione (che siano
municipalizzate o spa) un cambio di mentalità, una maggiore
focalizzazione sull'aspetto imprenditoriale, sulla ricerca
dell'efficienza invece che dell'aumento dei ricavi attraverso il
ritocco della tassa da estorcere all'amministrazione locale. Se poi il
gestore è un privato, la tariffa permette di controllare i suoi ricavi
ed evitare che superino un certo limite, impedendo così che si
realizzino guadagni eccessivi su un servizio pubblico. Le finalità
generali del presente disegno di legge d’iniziativa popolare a norma
dell’articolo 71, comma 2, della Costituzione, e degli articoli 48 e
49 della legge 25 maggio 1970, n. 352 si fondano sulle seguenti linee
direttrici:
1. far rientrare il ciclo produzione-consumo all’interno dei limiti
delle risorse del pianeta
2. rispettare gli indirizzi della Carta di Ottawa, 1986
3. rafforzare la prevenzione primaria delle malattie attribuibili a
inadeguate modalità di gestione dei rifiuti
4. assicurare l'informazione continua e trasparente alle comunità in
materia di ambiente e rifiuti
5. riduzione della produzione dei rifiuti del 20% al 2020 e del 50% al
2050 rispetto alla produzione del 2000;
6. recepire ed applicare la Direttiva quadro 2008/98/CE
7. recepire ed applicare il risultato referendario del giugno 2011
sull’affidamento della gestione dei servizi pubblici locali
Per perseguire le suddette finalità, il presente progetto di legge
contiene una serie di misure finalizzate a:
1. Promuovere e incentivare anche economicamente una corretta filiera
di trattamento dei materiali post-utilizzo
2. spostare risorse dallo smaltimento e dall’incenerimento verso la
riduzione, il riuso e il riciclo
3. contrastare il ricorso crescente alle pratiche di smaltimento dei
rifiuti distruttive dei materiali
4. ridurre progressivamente il conferimento in discarica e l'incenerimento
5. Sancire il principio “chi inquina paga” prevedendo la
responsabilità civile e penale per il reato di danno ambientale
6. Dettare le norme che regolano l'accesso dei cittadini
all'informazione e alla partecipazione in materia di rifiuti
Schematicamente è possibile riassumere la strategia Rifiuti Zero in tre punti:
1. eliminare l’incenerimento dei rifiuti e strutturare un sistema di
raccolta che aumenti la quantità di materiale differenziabile ed
ottimizzi la qualità del materiale da riciclare, diminuendo
contestualmente la quantità di rifiuti prodotti;
2. incentivare il riuso del materiale riciclato, la riparazione di
oggetti e operare scelte di vita che diminuiscano la percentuale di
scarti (es. uso di prodotti alla spina);
3. sostenere la progettazione e la produzione di prodotti totalmente
riciclabili, riutilizzabili e riparabili.
NON ACCETTIAMO
La proposta dell’ANCI di abbandonare l’obiettivo del 65% di raccolta
differenziata entro fine anno 2012 stabilito dalla Unione Europea.
Daniele Baldo
Comitato promotore disegno di legge “Rifiuti Zero Savigliano”
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venerdì 12 dicembre
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