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Politica | 11 maggio 2013, 10:08

Comunità Montana del Monviso, il Consiglio “salta” per via delle troppe assenze: addirittura 21 su 36

Silvano Dovetta: “Manca quella responsabilità che ciascuno di noi, aldilà dello schieramento, dovrebbe sentirsi dentro”. E poi, riferito ad Alberto Anello, pur senza citarlo: “Non ci sono neppure coloro che volevano cambiare la montagna e che a questi tavoli non vedo da tempo”

Ancora tante sedie desolatamente vuote intorno al tavolo del Consiglio della Comunità Montana del Monviso, ieri sera a Paesana (foto Nicolò Bertola)

Ancora tante sedie desolatamente vuote intorno al tavolo del Consiglio della Comunità Montana del Monviso, ieri sera a Paesana (foto Nicolò Bertola)

Alle 21.45 arriva il “rompete le righe”. Dopo un’attesa tanto interminabile quanto vana ed una serie non quantificabile di telefonate, il presidente della Comunità Montana delle Valli del Monviso Aldo Perotti si arrende: “Penso sia inutile attendere oltre. In sala non c’è il numero minimo richiesto per rendere la seduta legale (si è in 15 su 36, ne servono 19: ndr)  e neppure è ipotizzabile che esso venga raggiunto aspettando ancora: dichiaro quindi la prevista seduta del Consiglio dell’Ente aggiornata alle 21 di venerdì 17”.

Qualcuno in sala si tocca gli attributi: la data non è certo un toccasana né di buon auspicio alla luce del naufragio che si sta consumando. Ma la Comunità Montana non ha bisogno di gesti scaramantici per scacciare l’eventuale malocchio. Servirebbero invece consiglieri che avessero più rispetto delle istituzioni, della carica che hanno deciso (per scelta e non certo per prescrizione medica) di ricoprire e soprattutto della gente che credono (illudendosi) di rappresentare. Vale per tutti. Maggioranza ed opposizione, anche se spetterebbe alla prima di farsi carico di governare.

Lo dice, per ingannare l’attesa, il sindaco di Rifreddo Cesare Cavallo: “Tocca alla maggioranza di garantire il numero legale. Invece domani leggeremo sui giornali di questa ennesima pagina non certo gratificante della politica locale, di questa ennesima figuraccia. Mi sembrava che un giorno avessimo parlato di espellere gli assenteisti, ma constato questa sera che si è trattato delle ennesime parole lanciate al vento… ”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il sindaco di Venasca Silvano Dovetta, con un distinguo: “Qui non si tratta di maggioranza o di minoranza. Qui si tratta di mancanza di quella responsabilità che ciascuno di noi, aldilà dello schieramento, dovrebbe sentirsi dentro. E che evidentemente, invece, non sente. Non ci  sono neppure coloro che volevano cambiare la montagna (chiarissimo il riferimento ad Alberto Anello: ndr) e che a questi tavoli non vedo da tempo. Loro non hanno a cuore le sorti del teriitorio.

L’unico aspetto positivo di una serata altrimenti inutile e completamente da dimenticare lo “porta a casa” il battagliero Livio Berardo (unico rappresentante della minoranza!) che strappa al presidente Perotti l’impegno di rendere noti, già in occasione del prossimo Consiglio, i dati legati alle presenze dei consiglieri e degli assessori ai lavori dei rispettivi organi negli ultimi 3 anni e mezzo. L’impressione è che ci sarà da ridere. Saremo tra i primi a pubblicarli.

Walter Alberto

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