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Attualità | 24 luglio 2013, 16:55

Al via la sezione "Amministrazione trasparente" in Consiglio regionale

Tra le principali novità, il riconoscimento del cosiddetto “accesso civico”, cioè del diritto di ogni cittadino ad accedere direttamente e immediatamente ai siti delle Pa senza necessità di autenticazione e identificazione per ottenere gratuitamente informazioni, senza obblighi di motivazione

Al via la sezione "Amministrazione trasparente" in Consiglio regionale

La Pa diventa trasparente come una “casa di vetro”. Il Consiglio regionale ha adeguato rapidamente i suoi strumenti secondo le indicazioni nazionali aprendo da oggi sul sito internet la sezione“Amministrazione trasparente” (http://www.cr.piemonte.it/cms/organizzazione/trasparenza/amministrazione-trasparente.html) che raccoglierà progressivamente tutte le informazioni previste dalla legge. 
Con il decreto legislativo 33/2013 sul “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”, entrato in vigore il 20 aprile scorso, i cittadini avranno gli strumenti e la possibilità di controllare quello che fanno le pubbliche amministrazioni e la politica, non ci saranno più aree di opacità nell'operato della Pa e si potrà verificare come vengono spese le risorse e riorganizzati i servizi amministrativi. 
“Prosegue così – ha commentato il presidente del Consiglio Valerio Cattaneo – l’azione di apertura della nostra istituzione. Numerosi i dati già presenti sul sito, con oggi compiamo un ulteriore passo nell’avvicinamento della Pa al cittadino. Nei mesi passati, infatti, sono stati adottati alcuni provvedimenti in materia di trasparenza che hanno anticipato la normativa nazionale". 
Su tutti, l’anagrafe degli eletti che prevede l’obbligo di pubblicità patrimoniale per i titolari di incarichi politici di carattere elettivo e la relativa sanzione per il responsabile della mancata comunicazione. 
Il decreto nazionale si muove su alcuni principi cardine: obblighi per le amministrazioni; diritti per i cittadini (diritto ad attuare un controllo sociale sull’operato delle pubbliche amministrazioni, ad esempio sull’erogazione di servizi e sussidi); strumenti per il monitoraggio (tra cui la Bussola della trasparenza, che consente un’analisi a tappeto sull’assolvimento degli obblighi di trasparenza e pubblicità da parte delle Pa); infine, soprattutto, sanzioni particolarmente rigide per chi è inadempiente. 
Tra le principali novità, il riconoscimento del cosiddetto “accesso civico”, cioè del diritto di ogni cittadino ad accedere direttamente e immediatamente ai siti delle Pa senza necessità di autenticazione e identificazione per ottenere gratuitamente informazioni, senza obblighi di motivazione. È una misura che si ispira direttamente ai modelli anglosassoni, in particolare quello statunitense che negli anni passati ha adottato il Freedom of Information Act (Foia). 
Proprio la parte sull’accesso civico fissa un altro importante principio: tutti i documenti sono “open by default”. Ovvero, tutti i dati pubblicati senza una specifica indicazione di licenza proprietaria, si intendono automaticamente rilasciati con licenza aperta. 
Anche su questo fronte, dal 2011 è in vigore la legge regionale n. 24 sugli “open data”, che obbliga tutte le strutture regionali a rilasciare i dati in formato aperto. 

c.s.

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