Nelle scorse settimane la questione della scuola media di via Barbaroux era stata definita da alcuni come cronaca di una morte annunciata. Invece? “Non c’è nessuna posizione pregiudiziale del Comune a chiudere la scuola di via Barbaroux nè quella di via Bersezio”. È quanto hanno ribadito, ieri sera, il sindaco di Cuneo Federico Borgna e l'assessore Franca Giordano, nel corso di un incontro aperto con le famiglie e gli insegnanti del centro storico nel salone d’onore del Municipio. Un momento di confronto, richiesto da Massimo Bedino presidente del Comitato per il futuro del centro storico, per fugare i dubbi emersi in seguito alla notizia, rimbalzata sulle pagine dei giornali, della possibile chiusura della scuola media di via Barbaroux. “Noi – ha dichiarato Bedino – vorremmo capire cosa vuole fare l’amministrazione in un momento in cui si stanno investendo 16milioni di euro nella riqualificazione del centro storico, da parte nostra cercheremo di tutelare la presenza della scuola media”. “È importante – conclude Bedino - che il problema della scuola venga risolto anche in funzione dei numeri con valutazioni di lungo periodo”.
“Non è stata presa nessuna decisione – ha assicurato più volte Borgna - stiamo attraversando una fase di profonda trasformazione che andrà a colpire il metodo di governo e le competenze delle province e dei comuni, stiamo ragionando con un quadro su una scacchiera, ma tra tre mesi il quadro potrebbe variare con nuove competenze che passano ai Comuni, perchè la strada è quella di una provincia governata dai sindaci”. “Riconosciamo tutti l’importanza che la scuola di via Barbaroux riveste sul territorio – ha sottolineato Borgna - il fatto che il CTP sia diventato CPIA prevede la necessità di spazi autonomi, al momento non ci sono elementi che ci portino a deliberare la chiusura della scuola, prenderemo una decisione tenendo conto dell’opinione di tutti gli interlocutori e delle istanze della città”.
“Sono felice di sentire che ci siamo sbagliati – ha dichiarato il consigliere Beppe Lauria – dal momento che stando a quanto ci avete detto, non è successo niente, anche se la percezione è che nel non aver scelto siano già state fatte delle scelte”. Una perplessità condivisa. “Mi fa molto piacere sentire che non ci sono decisioni già prese – ha dichiarato un’insegnante della scuola di via Bersezio – anche perchè lunedì uscendo dalla commissione consiliare alcuni consiglieri, hanno detto <tanto la chiudiamo lo stesso>, noi vogliamo augurarci che non sia così e che il comune trovi dei locali che non siano la nostra scuola”. Se il comune non ha le risorse qual’è la priorità: la scuola dell’obbligo o la scuola per adulti? “La scuola per gli adulti – ha dichiarato l’assessore Giordano – non è solo un fiore all’occhiello ma un importante strumento di riqualificazione che favorisce l’inserimento nel mondo del lavoro, è difficile fare una scala di priorità tra valori così alti, bisogna dare spazio e uguale dignità a entrambi trovando una soluzione valutando tutte le risorse”. Entro fine anno, l’amministrazione dovrà trovare una risposta. C’è chi avanza proposte e chiede di spostare il CPIA nella sede dell’Università. Al momento resta una ipotesi che si aggiunge al ventaglio delle possibili soluzioni.