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Scuole e corsi | 25 febbraio 2014, 20:12

A Cuneo il quarto incontro sulle “Lingue d’Oc pluralità, storia, cultura”

Giovedì 27 febbraio presso il Centro Congressi della Provincia

A Cuneo il quarto incontro sulle “Lingue d’Oc pluralità, storia, cultura”

Giovedì 27 febbraio a Cuneo presso il Centro Congressi della Provincia di Cuneo – corso Dante 42 si terrà il quarto incontro sulle “Lingue d’Oc pluralità, storia, cultura” con la relazione del Prof. Telmon titolare della Cattedra di dialettologia dell’Università di Torino.

Giovedi’ scorso c’è stata la partecipatissima lezione con la Prof ssa antropologa Valentina Porcellana che ha fatto un’analisi schietta e reale dell’attuale situazione demografica e linguistica alpina. Giovedì 27 alle 16,39 sarà proprio il Prof Telmon a presentarci il profilo linguistico dell’area a parlata d’OC.

“Coerentemente con la considerazione “olistica” che aveva segnato la nascita, gli sviluppi e gli sbocchi editoriali dell’ALEPO (Atlante Linguistico ed Etnografico del Piemonte Occidentale), la lezione del Prof. Telmon tenderà ad insistere più sull’unità della latinità gallica che sulle suddivisioni tra le famiglie galloromanze.

Non è infatti un caso che la rete dei punti dell’ALEPO comprenda delle località che le tradizionali classificazioni attribuiscono ad almeno quattro diversi gruppi: quelli chiamati “francoprovenzali” nella parte Nord del territorio; quelli chiamati “provenzali” nella parte meridionale; quelli attribuiti recentemente al ligure alpino, nell’estremo Sud; quelli infine di tipo pedemontano, ulteriormente suddivisibili, scendendo da Nord a Sud, tra biellesi, canavesani, piemontesi-torinesi, alto piemontesi.

Ebbene, a giudicare da quanto sinora si può ricavare dal loro impiego scientifico, le carte dell’ALEPO ci conducono molto spesso a identificare delle sorte di “alleanze” variabili, nelle quali non è certo scontato che il galloitalico si contrapponga sempre e comunque al galloromanzo, o che all’interno di quest’ultimo il francoprovenzale si contrapponga al provenzale o, ancora, che il pedemontano delle varietà settentrionali diverga da quello meridionale o dal ligure.

Il lessico del Piemonte Occidentale mostra in realtà delle casistiche molto diversificate, che vanno dalla frammentazione estrema (certi referenti presentano un tipo lessicale proprio quasi per ciascuna località) alle coniazioni autonome interne a singole vallate, irradiantisi da piccoli o piccolissimi focolari linguistici, alle contiguità interalpine tra versante occidentale e versante orientale, alle cosiddette “opposizioni trasversali”, alle somiglianze motivazionali veicolate da lessemi etimologicamente diversificati, fino alla completa unitarietà lessicale, tale da superare le suddivisioni in gruppi linguistici o le separazioni geografiche costituite dalle catene o dalle creste divisorie da valle a valle. 

Per dare conto di questa straordinaria “variabilità delle e nelle varietà”, il Prof. Telmon si varrà di alcune carte particolarmente rappresentative ricavate dai primi volumi pubblicati dell’ALEPO, dedicati al mondo vegetale (vol. I) e a quello animale (vol. III).”

Vous espeten alouro a Couni jòus 27 de febrìe a catre e meso l’apresdinà.

Bou touto nosto amistà

Arneodo Mauro

 

 

 

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