“Siamo pronti a chiudere la partita iva delle nostre aziende cuneesi per riaprirle il giorno dopo in Francia”. A dirlo è Carlo Giacchello, presidente provinciale e vice presidente regionale dei Costruttori della Cna, che con la sua dichiarazione manifesta il malumore della maggior parte di imprenditori ed artigiani della Granda, dopo aver appreso che il Tenda chiuderà per diversi mesi per permettere il raddoppio della galleria.
Dopo alcuni incontri tra le associazioni di categoria e gli enti che sovraintendono al progetto – l’ultimo summit decisivo si terrà mercoledì con la Prefettura - è stato reso noto che la circolazione nella galleria italofrancese sarà interrotta al fine di eseguire dei lavori preliminare necessari ad aprire il cantiere per il raddoppio del tunnel. Non si sa ancora in che modo e con quali tempi ma sembra ormai essere certo lo stop al traffico di auto e mezzi pesanti. Con ripercussioni sull’economia della nostra provincia non indifferenti, che inciderebbero in maniera pesante su industria, turismo e scambi commerciali.
“Se vogliono isolare il nostro territorio e far scappare le nostre aziende all’estero hanno solo da dirlo chiaramente – prosegue il presidente Giacchello – ma noi siamo pronti a manifestare contro questa decisione che danneggia gli imprenditori. La vicina Francia è da anni lo sbocco naturale per il lavoro di molti di noi: dall’imbianchino al costruttore, al commerciante. Uno sbocco diventato vitale in questi anni di crisi e che ha salvato molte piccole e medie imprese dal fallimento”.
Chiudere per un lungo periodo la galleria del Tenda significa chiudere il passaggio ai turisti, che cercheranno altri territori per le loro vacanze ed i loro acquisti ma significa anche far lievitare i costi di trasporto per chi in Francia si reca per lavorare.
“Tra carburante, costo delle autostrade e un numero maggiore di chilometri – conclude Carlo Giacchello – i costi aumentano del 50 per cento, senza contare il tempo in più che si impiega per arrivare a destinazione”.
Più possibilista è invece il presidente dell’Unione Industriale di Cuneo Franco Biraghi. “Il danno è certamente enorme e per come la penso io, questi carotaggi per verificare lo stato della roccia e la presenza di acqua sono inutili. Io, però, non sovraintendo il comitato di sicurezza del Tenda. Se chiusura deve essere, per quel che ci riguarda sarebbe meglio uno stop totale, giorno e notte per l’intera settimana, piuttosto che una chiusura a singhiozzo. Il problema è che sappiamo come vanno queste cose, i tempi ed i costi in Italia si dilatano a dismisura con il passare del tempo, con il paradosso che quando la strada ed il tunnel del Tenda vennero costruiti con piccone e badile ci impiegarono due anni e mezzo, noi con le nostre tecnologie ci impiegheremo almeno tre volte tanto”


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