Dal prossimo 15 aprile, in via sperimentale, l'Agenzia delle Entrate metterà a disposizione dei titolari di redditi di lavoro dipendente e assimilati, il modello 730 precompilato. Modello che può essere accettato o modificato.
Se da una parte il 730 precompilato rappresenta una notevole semplificazione per i contribuenti, dall’altra si prevede che rappresenti un salasso per gli stessi. A fare la differenza sono le tariffe dei CAF, consultabili online, che vanno dai 55 euro per la dichiarazione singola ai 110 per quella congiunta.
Rispetto al 730/2014, il 730/2015 rischia quindi, in alcuni casi, di costare il 50% in più, a fronte delle maggiori responsabilità. Ad esempio, in caso di errori commessi nella dichiarazione dei redditi precompilata, modificata o integrata, le responsabilità non saranno del contribuente, ma del professionista delegato. Così i CAF quest’anno si faranno pagare di più anche per coprire le spese della polizza che scatterà nel caso di “visto di conformità infedele”, per errori formali o nel calcolo delle detrazioni.
A questi costi vanno aggiunti quelli legati ai nuovi adempimenti per la privacy, riguardo ai quali i CAF chiedono anche 25 euro.
Fino al 730/2014, invece, la dichiarazione dei redditi poteva essere compilata autonomamente dal contribuente e poi inviata gratuitamente rivolgendosi al CAF. Considerando che, secondo le previsioni il 90% dei 730 sarà da modificare, correggere e integrare, almeno in questo primo anno di applicazione del modello precompilato, la dichiarazione dei redditi quest’anno rischia di essere un salasso per i contribuenti, senza neanche ottenere una reale semplificazione dell’adempimento.