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Attualità | 07 aprile 2015, 14:13

All’ospedale di Susa “chirurgia” aperta sette giorni su sette. Susa è come Ceva, “ospedale di area disagiata” e se tanto ci dà tanto…

Lettera del Comitato di difesa dell’ospedale cebano

All’ospedale di Susa “chirurgia” aperta sette giorni su sette. Susa è come Ceva, “ospedale di area disagiata” e se tanto ci dà tanto…

Egregio Direttore, risale a non molti giorni fa la notizia del raggiungimento di un protocollo d’intesa, avallato dalla Giunta Regionale, tra l’Asl Torino 3 ed i Sindaci del Distretto sanitario della Valle di Susa, protocollo in base al quale l’Ospedale di Susa avrà un Reparto di Chirurgia aperto sette giorni su sette.

La notizia non è per noi indifferente: infatti, non bisogna dimenticare che anche l’Ospedale di Ceva, come quello di Susa, è considerato Ospedale di Area Disagiata e che proprio per questo motivo già da diversi anni è stata annunciata l’intenzione di procedere alla chiusura del nostro Reparto di Chirurgia nel week end. Ci è sempre stato spiegato infatti che una Chirurgia operativa durante tutta la settimana non sarebbe compatibile col modello “Ospedale di Area Disagiata”. Da ultimo, in un recente incontro svoltosi a Mondovì, lo stesso Fulvio Moirano, Direttore regionale della Sanità, faceva affermazioni che lasciavano intendere che non è possibile la presenza di un reparto di Chirurgia sette giorni su sette a Ceva.

Ora, apprendiamo invece, che, in un altro Ospedale di Area Disagiata - quello di Susa appunto - viene prevista, col consenso della Regione, una Chirurgia attiva sette giorni su sette: perché questa disparità di trattamento? Come mai ciò che non è possibile in una zona del Piemonte lo è invece in un’altra con le medesime caratteristiche?

Per avere una risposta a queste domande e soprattutto per chiedere che anche a Ceva venga confermata la Chirurgia sette giorni su sette, come è ora, il CO.DI.CE., il sindaco di Ceva, Alfredo Vizio, ed il Presidente del Distretto sanitario di Ceva, Paolo Torcello, hanno presentato, congiuntamente, formale richiesta di incontro all’Assessore alla Sanità, Antonino Saitta. Oggetto della richiesta è stato, naturalmente, anche il mantenimento di tutti gli altri reparti ad oggi presenti in Ospedale, mantenimento che dovrebbe essere facilitato dall’annuncio, da parte dei vertici della Regione, di nuove assunzioni di personale, per un incremento totale di seicento unità.

Una prima conclusione, a nostro avviso, può tuttavia essere già tratta fin da ora: la vigilanza continua sulla questione “Ospedale” e la mobilitazione per far sentire la propria voce sono tutt’altro che inutili. Susa è solo un esempio, ma altri ne possono essere fatti, per capire che non siamo condannati ad essere “figli di un dio minore” e che, se qualcuno crede di poterci trattare come tali senza alcuna reazione da parte nostra, deve invece al riguardo ricredersi.

Non staremo fermi e vi terremo al corrente dei futuri sviluppi della situazione!

Co.Di.Ce

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