Venerdì 22 maggio, ore 23. Siamo fermi da quasi un'ora in mezzo alla campagna fossanese su un treno che di colpo si è spento, lasciandoci in mezzo ai grilli nel buio della notte.
La gente, rassegnata alla quotidianità di incidenti del genere, non protesta nemmeno più per questo ennesimo, sciagurato guasto del locomotore. Solo gli sfortunati passeggeri destinati alla linea per Savona imprecano per una coincidenza che non riusciranno a prendere.
Tutto, prima o poi, si paga. Anche la rarefazione delle manutenzioni, la riduzione di personale o l'incuria cui si abbandona la rete ferroviaria. Peccato però che il conto arrivi puntualmente sempre agli stessi destinatari.
Ma viva l'ottimismo, e abbasso quelli che si ostinano a non credere alla buona ferrovia, alla buona scuola e al buon governo. Meritano di rimanere lì dove sono, appollaiati sul treno, nel buio della notte, proprio come i gufi quali sono.
Gigi Garelli














