Quella dei 50 anni dell'Avis è stata una bella festa coinvolgente.
Sin dalle 9 all'Oratorio i labari provenienti da tante parti del Piemonte sono stati accolti in Oratorio al suono della Banda di Racconigi. Emozionante la Messa in Parrocchia, con il labari che gremivano la chiesa e con le parole toccanti del parroco don Tonino Borio. Poi in corteo tutti alla Casa di Riposo e al Monumento voluto dagli avisini 25 anni fa, a cui si è affiancato il monumento dell'Aido in quello, ristrutturato per l'occasione, che è ora diventato "Giardino del Dono San Giovanni Bosco"; dove il presidente Avis Claudio Bono ha voluto ricordare la madrina del monumento Giovanna Demarchi e l'alfiere Pinu Garello, entrambi scomparsi.
Di nuovo in corteo tutti al Teatro di Piazza Boetti, tra i portici imbandierati, anche le bandiere con lo stemma del Comune al Palazzo della Credenza. Un breve saluto del presidente Claudio Bono, del vice presidente provinciale Marco Actis Grosso, del sindaco Mario Riu - presente anche il consigliere regionale Avis Valentino Piacenza, il maresciallo Enrico Bosio, il presidente onorario Piero Demichelis e la Madrina Rina Ferru dell'Avis caramagnese, e gli amministratori comunali, a cominciare dall'assessore Marco Osella che ha coordinato tenacemente i lavori di ristrutturazione del Giardino, realizzati grazie al Comune e a numerosi sottoscrittori.
Poi le premiazioni dei donatori che hanno raggiunto le 8, 16, 24, 50, 75, 1 fino alle 100 donazioni di Severino Bono, e alle 135 donazioni di Laura Panero.
Commovente la premiazione di Rita Ippolito, le cui esequie hanno avuto luogo proprio sabato, e il diploma è stato ritirato dalle due figlie. Poi tutti a pranzo al Lago dei Salici, dove i neo donatori hanno ricevuto un portachiavi e... tutti in pista!













