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Saluzzese | 19 ottobre 2016, 16:01

Sabato 22 ottobre, al “Don Bosco” di Saluzzo c’è la commedia "Che destin gram!"

Ambientata nell'Agriturismo "La Quiete", un simpatico locale immerso nella silenziosa Langa che di tranquillo sembra avere solamente il nome, la manda in scena la Compagnia Scrussìa

Sabato 22 ottobre, al “Don Bosco” di Saluzzo c’è la commedia "Che destin gram!"

Agriturismo “La Quiete”: un’oasi di pace e tranquillità tra Somano e Cissone.

"Tume", salami, galline, conigli, tacchini, tutti di produzione propria.

Chi potrebbe resistere ad un “biglietto da visita” così accattivante di un locale sito “in mezzo alla natura, proprio a brua del rivasso che va verso la riva delle gasìe alte”?

Non c’è niente come la campagna per distendere i nervi, per curare lo stress e la fatica di una vita che ci impone di vivere sempre più di corsa, di metterci ogni giorno in competizione con gli altri, di rischiare ogni giorno l’infarto, a volte anche per cose che non hanno alcuna importanza.

“La Quiete”, allora, è il rimedio giusto, il posto che può restituire la serenità perduta; ma la serenità si ritrova soltanto nel profondo del cuore

E lo scenario in cui si svolge la commedia in due atti di Oscar Barile "Che destin gram!" che la Compagnia Scrussìa porterà in scena sabato 22 ottobre prossimo, sul palco del Teatro “Don Bosco” di Saluzzo.

L'Agriturismo "La Quiete" è un simpatico locale immerso nella silenziosa Langa, ma che di tranquillo sembra avere solamente il nome. I personaggi saranno infatti alle prese con una storia ricca di comicità e movimento, con un susseguirsi di equivoci e colpi di scena tutti da scoprire e da ridere.

Gli interpreti sono Claudio Blangetti, Osvaldo Fenoglio, Ivano Garelli, Cristina Basso, Walter Blangetti, Chiara Calvini, Massimo Calcagno, Ivana Bongiovanni, Federica Porro, Manuela Ghiglia (suggeritrice).

L’ingresso è gratuito, con offerta libera.

La storia della compagnia comincia per caso nel dicembre 1994, quando nell’ambito dei progetti di una ricostituenda Pro Loco, alcuni lanciarono l’idea di proporre degli spettacoli teatrali in dialetto piemontese.

Qualcun altro disse: “Invece di invitare compagnie esterne, perché non proviamo noi a costituirne una?”. E così, un passo dopo l’altro, si improvvisava un gruppo teatrale; chi si proponeva come suggeritore veniva dirottato sulla recitazione (perché il suggeritore era già stato trovato!) e si procedeva con la prima lettura del copione “La sposa capricciosa” di Franco Roberto con relativa attribuzione delle parti (tra rossori, perplessità e una certa “gena” in quanto pochi all’interno del gruppo si conoscevano).

Tra prove e risate si arrivava al temuto debutto: il 13 maggio 1995 la compagnia (che nel frattempo grazie a numerose constatazioni nell’ambito delle prove si era anche trovata finalmente il nome di “Scrussìa”) calcava per la prima volta il palcoscenico del salone dell’oratorio di Pianfei, con immensa agitazione e adrenalina alle stelle.

Da allora sono passati 21 anni, si sono succeduti diversi attori, si sono prese alcune pause di riflessione, si sono portate in scena più di 16 commedie (di cui tre “produzioni proprie”) oltre a scenette e skacth ma l’obiettivo rimane sempre lo stesso: portare in scena pezzi di vita quotidiana che opportunamente ironizzati e colorati con il nostro dialetto possono rivelare comicità inaspettate e regalare momenti di salutare buonumore.

Come disse un autorevole scrittore di testi teatrali: “Il teatro è vivo perché è la poesia della vita”.

r.t.

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