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Sanità | 29 maggio 2017, 20:00

Giornata nazionale del Sollievo: l'ASL Cn1 pronta a un'intensa attività con il supporto dell'Adas

Secondo Pietro La Ciura un'iniziativa di fondamentale importanza, perché "il paziente entra nella fase avanzata della malattia anche molto prima di morire"

Pietro La Ciura

Pietro La Ciura

Una rete che garantisce le cure palliative con interventi sul territorio e in hospice; luoghi di cura più appropriati, strutture più vicine a casa con bassa tecnologia e alta tecnica.

La Giornata nazionale del Sollievo è anche l’occasione per la Direzione Generale dell’Asl Cn1 e per Pietro La Ciura che è responsabile della struttura complessa di Oncologia (e che conta al suo interno la struttura Cure palliative Hospice) di fare il punto su un’attività in crescita, a servizio degli assistiti del territorio: malati oncologici ma non solo (in una certa percentuale si tratta di malattie neurodegenerative).

Non solo Hospice, quindi, anche se gli 11 posti letto di Busca potranno essere raddoppiati con un secondo modulo che dovrebbe essere già attivo dal prossimo anno in un’altra area, più baricentrica, dell’Asl. Nel corso del 2016 sono stati attivati in ospedale a Cerva 4 posti letto di cure palliative precoci (“perché – dice La Ciura – il paziente entra nella fase avanzata della malattia anche molto prima di morire”) e da inizio 2017 è attivo a Saluzzo (dove peraltro ha sede la struttura di Oncologia) un ambulatorio di cure palliative precoci per pazienti oncologici in prima diagnosi metastatica, aperto per ora un giorno la settimana con la presenza di un medico. Sul territorio le cure palliative di base, attivate da medici di famiglia con l’assistenza degli specialisti pallliativisti si integrano con le cure palliative specialistiche che sono invece attivate dall’Asl con l’assistenza dei medici di medicina generale. Sono 1300 i morti di cancro in un anno nella Cn1, nel 2016 son ostati assistiti 288 nuovi pazienti a domicilio con cure di base oltre a 170 attraverso cure specialistiche col supporto dell’Adas. La struttura conta su 4 medici a tempo indeterminato (prima ce n’era uno solo, con borsisti e tempi determinati) e 6 infermiere in più (erano 2) cui si devono aggiungere le 18 dell’Adas.

c.s

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