Nuova era per il turismo dell’Unione Montana dei Comuni del Monregalese, al via con la tradizionale “Festa di Sant'Elena”, nei boschi del Monte Savino, spartiacque tra Val Corsaglia e Val Casotto, dove passava l’antichissima Via Romana Savinia, tra Bene Vagienna e il Mar Ligure. Tornata splendente, dallo scorso anno, grazie all’investimento di 150.000 euro, voluto dalla giunta di Torre Mondovì, capeggiata da Gianrenzo Taravello, oggi anche Presidente di quest’Unione dei Comuni, che ha messo in sicurezza e reso raggiungibile la preziosa cappella, che risale al VII secolo, fra le più antiche del Piemonte, giunta a noi, ancora in discrete condizioni, visto il suo assoluto isolamento. Al di là del fascino di questi affreschi, risalenti all’epoca Romanico-Longobarda, ben restaurati da Achille Gallarini, Maria Gabriella Bonollo e Linda Grosso, restano ancora visibili segnali di epoca romana, pre cristiana, che dicono dell’antichità di questi luoghi. Ma le sorprese sono tutt’attorno, con le altre tre cappelle campestri, meno antiche, ma affascinanti, e poste, quasi “magicamente” sulla stessa linea dello spartiacque. Sono la Cappella di San Bernardo (1.163 d.C.) e San Giorgio (XII sec.), che sono state raggiunte dai fuoristrada del Nordovest4x4, l’Associazione di Vicoforte che si dedica alla riscoperta della “Cultura di un Mondo senza Asfalto”. Così, anche storici residenti di Torre e Roatta, hanno potuto visitare questi tre capolavori, a loro sconosciuti, pur abitando sul posto. Fanno parte di quell’antica edilizia delle “case sparse per Pamparato”, di cui si vede ancora una preziosa iscrizione sulla via di Roatta, che risale ai tempi bui del medioevo, dove era meglio stare “sparsi” e nascosti!
E oggi, nell’era “tutto connesso e già conosciuto” è invece un valore da sviluppare con un turismo intelligente.
“Abbiamo messo in sicurezza le strutture - dice il Presidente Taravello – ora abbiamo bisogno di fare squadra per creare un sistema di marketing del turismo, e potrebbe essere più difficile che ricostruire strade e muretti!”. Insomma, le idee sembrano andare più lente delle pietre, ma i volontari della locale Pro Loco e del Nordovest4x4 tirano diritti per la loro strada, anzi per la loro Roa Marenca, come pure Don Luciano Michelotti, invitato a cerimoniare la messa della festa, storico parroco di Torre, e competente storico, con Maria Grazia Orlandini, cui va il merito di aver “riscoperto” l’antica vita sulla Roa Marenca, che il turismo potrebbe far rinascere in modo intelligente. Alè, che i puruma feira!
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giovedì 17 luglio
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Cronaca