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Curiosità | 26 novembre 2017, 16:46

Roburent, nasce l'Associazione Navonera: si occuperà della gestione dello storico rifugio "generale Simonetti"

La struttura, realizzata nei primi anni del 200 grazie all'intuizione delle Penne Nere locali, ha una storia davvero molto particolare

Roburent, nasce l'Associazione Navonera: si occuperà della gestione dello storico rifugio "generale Simonetti"

Quali “miracoli”possano fare la buona volontà e la costanza degli Alpini in congedo, lo dimostra l'esistenza del rifugio "Tino Prato".

Costruito negli anni trenta del secolo scorso dal Comune di Roburent e ideato come appoggio delle guardie forestali per la vigilanza dei grandi possedimenti dell’ente locale, è stato gestito dal CAI monregalese e intitolato ad un eroico marinaio delle nostre terre, appassionato (pare impossibile), di montagna.

Sul finire del 1943 fu distrutto per disposizione dei nazisti, saliti fino in valle Casotto; era una base per i Partigiani inseriti nella Formazione “Autonomi”, allora comandata dal colonnello Ceschi “Rossi” e Guidati da Folco Quilici (dopo la Librazione diventato importante regista), in larga parte provenienti dal torinese e di ideologia Repubblicana. Quando i nazisti, per limitare le azioni  di rappresaglia concordarono con i Ribelli la limitazione di caposaldi, purtroppo toccò alla sede più bella di esser distrutta. Non è da escludere comunque che motivazioni  politico-istituzionali abbiano guidato la scelta dei comandanti  della formazione.

Nel corso degli anni il Comune cercò, in un paio di occasioni, di ricostruire la struttura ma sempre i progetti cozzarono con l'amara realtà. Il Sindaco Giuseppe Galliano iniziò la pratica di “danni di guerra”, e si sentì rispondere dal Governo che non erano stati gli invasori a causare  il danno per cui non erano previsti risarcimenti. Negli anni ’80 il Sindaco Alfonsino Rinverdi Canova si rivolse al senatore Adolfo Sarti, allora Ministro della Difesa e grande amico della comunità di Roburent, che dovette a lui sostegni copiosissimi per le opere pubbliche: non fu possibile, però, ottenere l’intervento dell’Esercito in quanto attività non prevista, neppure da parte del Genio.

Si giunse quindi ai primi anni del 2000 e le Penne Nere  congedate ebbero una delle loro grandiose idee.

Con una infinità di ore di lavoro da parte di buoni muratori, ma anche di generosi aiutanti, è nato così con il sostegni contributivo della Regione Piemonte e di varie Fondazioni bancarie come di generose donazioni di privati, lo stupendo nuovo rifugio “gen. Simonetti”. Che, in estate, accoglie anche giovani dell’Anffas, scouts e famiglie a limitate condizioni economiche, per godere della aria pura di queste alte quote.

Ogni anno i generosi gestori affilliati all'Associazione Navonera e guidati dall’impareggiabile Giovanni Aimo curano non solo la ordinaria manutenzione, insostituibile per la buona vita dell’immobile, ma si impegnano per migliorare l’ambiente circostante, vero e proprio testimone del passare del tempo nella nostra provincia.

r.t.

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