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Al Direttore | 20 aprile 2018, 09:40

Ddl caccia: "C’è ancora tempo per correggere il tiro, così come fa un cacciatore quando s’accorge d’aver sbagliata preda"

Riceviamo e pubblichiamo dall'Associazione Nazionale Libera Caccia

Immagine di repertorio

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A breve andrà in votazione il DDL 182, disegno di legge sulla caccia in Piemonte fortemente voluto dall’Assessore Giorgio Ferrero.

Il mondo venatorio è molto preoccupato, perché la bozza licenziata dalla III Commissione di Regione Piemonte contiene tali e tante limitazioni all’attività venatoria da poterne di fatto decretare la fine qualora non venisse modificata in alcuni suoi punti sostanziali, certo irrinunciabili per il mondo venatorio, ma anche così grossolani da esporre l’intero impianto legislativo alvaglio del giudiziodi legittimità costituzionale.

Inserire in legge divieti di caccia ad alcune specie consentite dalla l.n.157/92, dopo che il TAR Piemonte ha rimesso alla Corte Costituzionale analoga questione per l’art.39 della l.r.26 del 22/12/15 e il n.1 della l.r.27 del27/12/16, si rivela solo l’ennesima forzatura ad un rapporto sviluppato sin dall’inizio più nelle aule dei tribunali amministrativi che nelle opportune sedi di confronto politico.

La legge sulla caccia in Piemonte manca ormai da troppi anni, sei per la precisione, e non certo per colpe imputabili ai cacciatori o chi li rappresenta, ma questo non esime i politici dal...rimpallarsi continuamente la questione, quasi che la loro incapacità di legiferare fosse attribuibile al negativo quadro astrale, e non altro!

L’Associazione Nazionale Libera Caccia si è sempre dimostrata disponibile a serie trattative con la parte politicae amministrativa, scontrandosi però contro un muro di indifferenza e ostilità verso le proprie proposte, peraltro frutto di approfondito lavoro e condivisione con gran parte del mondo venatorio.

Ciò nonostante, ritenendo prioritario il raggiungimento di obiettivi comuni, e tenendo in debito conto le esigenze delle altre componenti della Società Civile, abbiamo voluto “lanciare” un ultimo messaggio di disponibilità all’Assessore Ferrero, proponendo alcune motivate modifiche al DDL 182 che lo potessero rendere...quantomeno digeribile al mondo venatorio, e nella piena consapevolezza di come il prossimo anno il panorama politico piemontese potrebbe essere completamente differente da quello attuale. Non abbiamo avuto alcun riscontro, salvo lo sventolarci innanzi al naso il rischio che ora s’intervenga in aula con nuovi emendamenti, penalizzanti e discriminatori, come quello della chiusura della caccia alla domenica; insomma, non solo un vile sgambetto, ma pure la nemmeno troppo velata minaccia che il pessimo disegno di legge possa trasformarsi in unautentico “de profundis”per quasi 25.000 appassionati piemontesi.

Sfugge a chi pensa di spaventarci come tale divieto risulterebbe del tutto incostituzionale, non potendo la Regione in virtù di una sua legge modificare quanto previsto dalla legge nazionale in meritoai giorni di “silenzio venatorio”, e cioè quelli inibiti ad ogni forma di caccia, e che in Italia sono il martedì e il venerdì. L’Assessore ha certamente i voti per far approvare quest’obbrobrio legislativo, e sbandierare poi la cosa come un grande successo per la sua amministrazione, essendo inconsapevole della pessima figura a cui sta esponendo l’intera maggioranza che sostiene la sempre più traballante Giunta Chiamparino; ma tutto ciò sarebbe specialmente l’ennesimo segnale di debolezza per una politica regionale capace solo più d’imporsi attraverso la violazione di diritti altrui, ignorando la Costituzione della Repubblica Italiana, oltre a leggi di questo Stato ed altre Europee.

 I cacciatori sono contribuenti e pagano fior di euro per esercitare la loro attività, soldi questi che finiscono nelle casse pubbliche, statali e regionali,o servono a rimborsare i danni agricoli. Sono milioni ogni anno.

Per queste ragioni, e per rinnovare la nostra richiesta di rispetto versoun’attività consentita dalleleggi, e praticata sempre da gente che le stesse leggirispetta pena la perdita di porto d’armi e licenza di caccia, Associazione Nazionale Libera Caccia è promotrice, insieme ad altre associazioni venatorie, di una grande e civile manifestazione di protesta che si terrà a Torino il prossimo 8 giugno.

Quel giorno, come già fatto due anni fa, in tanti sfileremo per le vie cittadine sino a raggiungere i palazzi della politica subalpina, al fine di incontrare coloro che come rappresentanti del popolo piemontese debbono rispetto ed attenzione verso una categoria come la nostra, portatrice di valori che sono profondamente insiti nella grande storia e nelle profonde tradizioni del Piemonte.

Abbiamo invitato a partecipare tutti i cacciatori, piemontesi e non solo, certi di come il nostro popolo saprà dare una grande risposta, seria e compatta, educata ma anche risoluta a far sentire alta la nostra voce. Chi dovrebbe ascoltarci iniziò male nel giugno 2014, ora non vorremmoche...finisse peggio! C’è ancora tempo per correggere il tiro, così come fa un cacciatore quando s’accorge d’aver sbagliata preda.

c.s.

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