Ad accogliere i ragazzi era stata la struttura dello “Chamois d’or”, storico ex albergo che si affaccia su piazza Martiri della Libertà.
Dopo la chiusura del locale ricettivo, l’edificio era stato acquisito da una società, riconducibile a cittadini di nazionalità cinese, che a sua volta aveva partecipato ad uno dei bandi indetti dalla Prefettura di Cuneo per “l’affidamento del servizio di accoglienza” dei migranti.
La notizia dell’arrivo a Montoso di un gruppo di migranti si era sparsa rapidamente in paese. Tante le critiche, rivolte anche all’Amministrazione comunale del sindaco Fabio Bruno Franco.
Il “caso” era finito anche in Consiglio comunale, dopo un’interrogazione della minoranza.
“Trattandosi di un Cas (centro di accoglienza straordinaria: ndr), il Comune non ha alcun ruolo nella questione dei migranti giunti a Montoso, si tratta di un iter tra Prefettura e soggetto privato” aveva ribadito in Consiglio il primo cittadino.
In tanti si erano comunque chiesti come fosse possibile parlare di “integrazione” nel permettere che sedici ragazzi vengano fatti alloggiare in un ex albergo in una località a bassa densità di popolazione, distante 11 chilometri dal paese.
“Il vademecum dell’accoglienza dei profughi – era stato infatti uno dei commenti apparsi in rete – prevede che ‘La struttura sia collocata in luoghi abitati, facilmente raggiungibili da servizi di trasporto pubblico al fine di favorire la partecipazione alla vita sociale e l’accesso ai servizi del territorio’. Come può essere rispettato a Montoso un requisito del genere?”.
La vigilanza sull’osservanza dei requisiti imposti dalla legge spetta alla stessa Prefettura.
È di oggi, invece, la notizia del trasferimento dei migranti – che col passare dei mesi sono rimasti solo più in 8, dai 16 iniziali – verranno trasferiti a Beinette, dove la società che ha acquisito lex “Chamois d’or” possiede un’analoga struttura di accoglienza.
Il motivo? Ufficialmente non è dato sapere. Nonostante ciò, esistono comunque due versioni.
La prima parla di un malcontento generale tra i ragazzi ospitati a Montoso. I migranti, a più riprese, avrebbero infatti esternato le loro lamentele riguardo alla distanza tra Montoso e Bagnolo Piemonte.
Praticamente quotidianamente i ragazzi scendevano in paese a piedi (non sono presenti mezzi di trasporto pubblico sulla tratta), per poi ricompiere lo stesso tragitto in salita per tornare “a casa”, salvo qualche sporadico “strappo” fornito da qualche automobilista di passaggio.
La seconda versione addotta va letta nell’ottica del risparmio. Per la società che si è presa in carico l’accoglienza dei migranti risulterebbe infatti troppo “caro” scaldare l’ex albergo di Montoso, a fronte dell’esiguo numero di ragazzi ospitati.
Da ciò scaturirebbe la decisione di trasferire i migranti a Beinette.
Il Comune non è stato in alcun modo interpellato in merito, come ci ha confermato il sindaco Bruno Franco.
Alcuni migranti hanno già lasciato Montoso nella mattinata di ieri (lunedì), mentre i rimanenti verranno trasferiti nel giro delle prossime ore.